Il mistero del Papa

Appena conclusa la Settimana Santa, la morte del Papa ci ha permesso di rivivere la Passione del Signore. E il fatto è che, in quella storia e nella Chiesa di oggi, ci sono due tipi di persone: quelle aperte al mistero e quelle che capiscono il mondo solo in termini politico-ideologici.

2 Maggio 2025-Tempo di lettura: 3 minuti
mistero

Foto CNS/Media Vaticani

Gesù - come la Chiesa oggi - cercava di annunciare al mondo una buona notizia accessibile e comprensibile a tutti, come dimostrano le folle che attirava, ma curiosamente, tra i personaggi della Passione, ci sono molti che non sembrano capire che Gesù non cercava il potere religioso o politico, che non voleva guidare una rivoluzione o attirare le masse per farsi forte, che il suo unico interesse era servire, non essere servito.

Duemila anni dopo, poco è cambiato. Come in quella Gerusalemme affollata di pellegrini per le celebrazioni pasquali, il clamore mediatico che circonda il passaggio di consegne alla sede di Pietro ha dato voce a una moltitudine di personaggi e figure la cui prospettiva dell'istituzione ecclesiale è completamente chiusa al messaggio che essa porta con sé.

Tra i personaggi c'è chi si limita a guardarlo con curiosità, come Erode con Gesù; a criticarlo perché le sue proposte denunciano la menzogna in cui vivono, come Caifa, o a disprezzarlo per non farsi coinvolgere perché ha cose più importanti a cui pensare, come Pilato con se stesso.

Tra il popolino, c'è chi approfitta del clamore per trarne profitto. C'è chi, di fronte all'importanza del personaggio, sale sul carro e, pur disprezzandolo nel profondo, cerca di approfittarne, come il ladro "cattivo"; chi, avendo paura di farsi vedere, si nasconde, come i discepoli; o chi, manipolando il messaggio della Chiesa, fa credere che dica ciò che non dice, come i falsi testimoni al processo davanti al Sinedrio. E accanto a questi, la moltitudine di guardie ebraiche, soldati romani e gentaglia varia che coglie l'occasione per insultare, sputare, flagellare, deridere o accusare i seguaci del Nazareno.

Coloro che, avendo mangiato e bevuto con il Signore, ed essendo membri più o meno importanti della comunità, interpretano il momento della successione solo in termini di interesse umano e si pongono già nella posizione migliore per il proprio beneficio, meritano un posto a parte. Alcuni hanno addirittura denunciato l'"infantilismo religioso" di coloro che credono nell'azione del Spirito Santo durante il processo di elezione del nuovo papa, lasciando intendere che il conclave non è altro che un gioco di patti. Sono come quello che pensava che, dopo il suo bacio, Gesù si sarebbe rivelato con un esercito di angeli e lo avrebbe messo in un posto privilegiato. Poveretto, non aveva capito nulla!

Di fronte a questi personaggi e a queste piccole persone, c'erano altre figure più o meno grandi che avevano capito che il Regno che Gesù era venuto a instaurare era "altro". A partire da Maria, Giovanni e le sante donne che lo accompagnarono ai piedi della croce; proseguendo con Giuseppe d'Arimatea, Nicodemo, le figlie di Gerusalemme o il Cireneo, per arrivare al centurione romano che riconobbe il mistero, vedendo quello straccio agli occhi del mondo e proclamando: "Veramente quest'uomo era il Figlio di Dio". Hanno visto ciò che gli altri non hanno visto.

Il mistero dell'azione dello Spirito Santo nell'elezione del Papa, come il mistero della Chiesa, è ben definito dal Concilio Vaticano II, che dice della Chiesa che è "come un sacramento". Come i sacramenti (battesimo, eucaristia, confessione...) manifestano visibilmente l'azione della grazia invisibile di Cristo, così la Chiesa, in quanto sacramento universale di salvezza, rende presente Cristo ovunque vada, nonostante la difficoltà di vederlo incarnato in esseri umani deboli e peccatori.

Con Francesco che già riposa a Santa Maria Maggiore, inizia una nuova "Passione", un'esposizione pubblica della Chiesa visibile fino all'elezione del nuovo Papa. Ci saranno molte speculazioni, giudizi infondati o egoistici... Con quale personaggio ci identificheremo? Riusciremo a capire che il Regno non è di questo mondo? Riusciremo a vedere la Chiesa visibile come sacramento di Cristo, così come Cristo era il sacramento del Padre e molti non sapevano vederlo? Non è così difficile da capire per chi, inginocchiato davanti a un semplice pezzo di pane, ignorando chi lo accusa di avere credenze infantili, è capace di esclamare: "Veramente questo è il Figlio di Dio!" Buona Pasqua!

L'autoreAntonio Moreno

Giornalista. Laurea in Scienze della Comunicazione e laurea in Scienze Religiose. Lavora nella Delegazione diocesana dei media di Malaga. I suoi numerosi "thread" su Twitter sulla fede e sulla vita quotidiana sono molto popolari.

Per saperne di più
Newsletter La Brújula Lasciateci la vostra e-mail e riceverete ogni settimana le ultime notizie curate con un punto di vista cattolico.