Indubbiamente, il cardinale Prevost era in tutti i pool di esperti vaticanisti per essere eletto come nuovo Romano Pontefice, dal momento che, come abbiamo appena sentito nel suo primo messaggio, non solo era stato creato cardinale da Papa Francesco, ma anche perché lo aveva portato dall'umile diocesi di Chiclayo in Perù alla Curia romana, per essere prefetto del dicastero dei vescovi solo poco tempo fa, nel gennaio 2023.
Sembra quasi che, alla fine del suo pontificato, Papa Francesco abbia voluto darci un successore adeguato alle sue illusioni missionarie e sinodali in tutto il mondo, poiché il lungo pontificato di Francesco ha una profondità e un'ampiezza sconosciute al mondo di oggi, ma molto comprensibili al popolo di Dio che ha ascoltato più di venti secoli fa le parole di Gesù nel giorno dell'Ascensione: "Andate e predicate a tutte le nazioni" (Mt 28,19).
Le prime parole
È molto significativo che le prime parole di Papa Leone XIV non si riferiscano a Leone XIII, al quale sembra dare continuità, ma a Papa Francesco, poiché le ultime parole del precedente Santo Padre la mattina della recente Pasqua sono state un vigoroso impulso alla pace nel mondo, anche se non ha potuto pronunciarle lui stesso, ma la sua presenza lo ha corroborato.
Infatti, prendendo spunto dalle parole del Vangelo di Giovanni nella Domenica di Risurrezione, il Santo Padre Leone XIV ha esordito ricordando le parole di Gesù a un popolo di Dio spaventato, umiliato e scoraggiato nascosto nel Cenacolo: "La pace sia con voi" (I Giovanni 20:21). In quel momento la presenza e l'incoraggiamento del Risorto hanno ridato loro la fede, la speranza e l'amore e ne hanno fatto le colonne della nuova Chiesa che diffonderanno con grande rapidità in tutto il mondo e in tutti gli strati della società.
Per questo, l'invito del nuovo papa a riporre la nostra speranza nel Risorto, per continuare a vivere quest'anno ritirarsi di speranza: "Spes non confundit" (Rm 5,5), ma ora con la sua guida e il suo incoraggiamento.
Un Papa agostiniano
È bello che il nuovo pontefice ci ricordi che è figlio di Sant'Agostino, un agostiniano, e quindi un uomo innamorato di Dio che desidera portare la pace di Dio nelle coscienze e nelle relazioni tra i popoli e le città del mondo. Pertanto, il nuovo Papa, servo di tutti, servo dei servi di Dio, porterà nel magistero della Chiesa molte parole e insegnamenti di Sant'Agostino, uomo di grande cuore e attento all'amore di Dio e ben addentro al rapporto tra fede e ragione.
È commovente che lo Spirito Santo sia voluto venire di nuovo in Sud America per portarci un nuovo Papa, prima eleggendolo come vescovo di Chiclayo in Perù (2014), dove ha portato tutto il suo spirito missionario agostiniano e la conoscenza della terra e della sua gente.
Non dimentichiamo che uno dei primi ordini religiosi ad andare in missione in America furono gli Agostiniani e, precisamente, a Pietro di Gaunt (1480-1572) dobbiamo il primo catechismo pittorico dell'America, una copia del quale è conservata nell'esposizione permanente della Biblioteca Nazionale di Spagna.
Origini statunitensi
Inoltre, il nuovo pontefice è stato battezzato a Chicago (1955), è figlio di una madre di origine spagnola, e lì ha compiuto gli studi sacerdotali (ordinato nel 1982) ed è entrato nell'Ordine di Sant'Agostino nel 1977-1981. Pertanto, la sua formazione accademica e spirituale è avvenuta in un ambiente americano e con una mentalità che sarà logicamente presente nel suo approccio ai problemi della Chiesa universale. Inoltre, ha conseguito un dottorato in diritto canonico presso il Angelico di Roma, fondamentale per il suo lavoro di governo.
Molti di noi pensavano, quindi, che il nuovo Pontefice sarebbe venuto dall'Asia, perché sembrava che avessimo già ricevuto l'impronta dell'America, e ora avevamo bisogno di aria fresca da un altro continente, ma forse con il nuovo Pontefice completiamo quella visione con quella del Nord America.
Le prime parole
È inoltre molto importante notare la profondità teologica del discorso pronunciato, insieme alla vicinanza del popolo cristiano e al commosso ricordo del Romano Pontefice recentemente scomparso. Dovremo meditarlo nei prossimi giorni per cercare di seguirlo fedelmente.
D'altra parte, essendo un Papa che ha lavorato in Curia, sembra che lo Spirito Santo ci stia parlando per finire di applicare il "Praedicate Evangelium", il documento con cui Papa Francesco ha affrontato la riforma della Curia per darle non solo il consueto senso di servizio alla Chiesa universale e alle Chiese particolari, ma anche per incoraggiare in tutti gli uffici della Curia e in tutte le istituzioni della Chiesa un grande zelo apostolico e missionario per portare il Vangelo capillarmente fino all'ultimo paese e all'ultimo angolo della società.
Pregare per il Papa
La serenità e l'emozione contenuta del nuovo Pontefice sono proverbiali, perché la Chiesa di Dio ha bisogno di vivere ogni giorno, e oggi più che mai, quell'unità della Chiesa che San Josemaría riassumeva in un'espressione latina molto grafica: "Omnes cum Petro ad Iesum per Mariam". Cioè, "tutti con il Papa a Gesù per Maria".
La gioia e l'emozione trattenuta di Leone XIV dimostrano che è un uomo dal cuore grande, e per questo tutti i cristiani del mondo riceveranno l'affetto delle sue cure, visto che oggi abbiamo ricevuto per la prima volta dalle sue mani la benedizione "urbi et orbi".
Infine, non possiamo non sottolineare che si tratta di un Papa proveniente dagli Stati Uniti, anche se è stato vescovo in America Latina e ha lavorato nella Curia romana, e questo si noterà nel suo modo di essere e sarà sicuramente fonte di grande gioia per i tanti cattolici di quel Paese che negli ultimi anni hanno subito molti attacchi e continue umiliazioni per la sua coraggiosa difesa della vita umana e di altri aspetti che il Vangelo di Cristo ci spinge a diffondere in ambienti molto secolarizzati.
Membro dell'Accademia di Storia Ecclesiastica. Docente del master del Dicastero sulle cause dei santi, consulente della Conferenza episcopale spagnola e direttore dell'ufficio per le cause dei santi dell'Opus Dei in Spagna.