Una tentazione di questi giorni che precedono la nascita di Gesù a Natale, e poi durante le feste, è l'attivismo anche frenetico, ha detto il Papa ai pellegrini di lingua francese, i primi ai quali vengono sintetizzate nelle Udienze le parole del Pontefice.
Per questo motivo ha invitato loro, e i quindicimila romani e pellegrini presenti a San Pietro, a considerare che questo “frenetico attivismo nella preparazione della festa finirebbe per essere superficiale e dare adito a delusioni”.
Invece, ha proseguito, “dedichiamo tempo a mantenere il nostro cuore attento e vigile mentre aspettiamo Gesù, affinché la sua presenza amorevole diventi per sempre il tesoro delle nostre vite e dei nostri cuori”.
Società accelerata, ricerca dei risultati
Seguendo lo stesso filo conduttore, si è poi rivolto agli anglofoni, parlando loro della nostra “società accelerata”.
In questa società, “spesso ci sentiamo sopraffatti dalle pressioni e dalle aspettative di maggiore efficienza e risultati ottimali”, ha sottolineato, pensando forse anche agli obblighi di risultati trimestrali delle società quotate nel più grande mercato finanziario del mondo, Wall Street a New York.
Quando ci sentiamo così, “ricordiamo le parole che abbiamo appena ascoltato dal Vangelo di San Matteo: ‘Perché dove è il tuo tesoro, là sarà anche il tuo cuore’ (Mt 6,21)”.

Il tesoro del nostro cuore
Il tesoro del nostro cuore “non sono i beni di questo mondo, né la prosperità, né il successo, né i risultati ammirevoli”, ha affermato il Pontefice.
Sant'Agostino descriveva il nostro cuore come inquieto. “Questa inquietudine non è arbitraria né disordinata; è orientata verso il cielo, le cui porte ci si aprono grazie all'incarnazione, alla passione, alla morte e alla risurrezione di Gesù Cristo. Se entriamo nel dinamismo del suo amore e della sua grazia, egli trionferà in noi, non solo nell'ora della nostra morte, ma anche oggi, proprio ora, e tutti i giorni da qui in avanti”, ha invitato tutti.
Le sue parole rivolte agli ispanofoni hanno fatto un ulteriore passo avanti, se così si può dire, sottolineando che “non siamo macchine”.
Ritorno all'essenziale: “non siamo macchine”
“Gesù crocifisso e risorto ci fa una promessa: il cuore che lo cerca non rimarrà deluso”. E “ci aiuta a capire che, tra gli impegni quotidiani, con un alto rischio di dispersione, disperazione o mancanza di senso, siamo invitati a tornare all'essenziale della nostra esistenza”.
“Il Signore ci ricorda che non siamo macchine, ma uomini e donne con un cuore, che è la sintesi dei nostri pensieri, sentimenti e affetti. È il centro della nostra persona”.
Il tesoro nel cuore, non nei grandi investimenti finanziari
Nella sua catechesi iniziale, concludendo il ciclo dell'Anno Giubilare, su ‘Gesù Cristo nostra speranza”, il Papa aveva detto:
“È quindi nel cuore che si conserva il vero tesoro, non nelle casseforti della terra, non nei grandi investimenti finanziari, oggi più che mai folli e ingiustamente concentrati, idolatrati al prezzo sanguinoso di milioni di vite umane e della devastazione del creato di Dio”.

L'inquietudine di Sant'Agostino
L'inquietudine del cuore di Sant'Agostino ha aleggiato sulla meditazione del Papa. “Con questo aggettivo, ‘inquieto’, Sant'Agostino ci fa comprendere l'impulso dell'essere umano che tende alla sua piena realizzazione. La frase completa rimanda all'inizio delle Confessioni, dove Agostino scrive: ‘Signore, tu ci hai creati per te e il nostro cuore è inquieto finché non riposa in te’ (I, 1,1)”.
Infine, il Papa ha concluso parlando del dinamismo dell'amore di Dio. “Gesù Cristo, con la sua Incarnazione, Passione, Morte e Resurrezione, ha dato un fondamento solido a questa speranza. Il cuore inquieto non si sentirà deluso se entrerà nel dinamismo dell'amore per cui è stato creato”.
Sacramento della Penitenza e ritiri spirituali
Pochi minuti prima, Leone XIV non ha dimenticato un elemento tradizionale cristiano in vista del Natale, rivolgendosi in questo caso ai polacchi: “Preparatevi alla venuta di Gesù, in particolare attraverso il sacramento della Penitenza e i ritiri spirituali, dove sperimenterete la vera pace, la gioia e il senso della vita”.



