Vaticano

Tutto esaurito alla messa della vigilia di Natale a San Pietro

Più di 5.000 persone non sono riuscite ad entrare e hanno seguito la cerimonia dagli schermi della Piazza di San Pietro.

Redazione Omnes-25 dicembre 2025-Tempo di lettura: 4 minuti
Messa della vigilia di Natale

@Vativan Media

Johan Pacheco, Notizie dal Vaticano.

“Ecco la stella che sorprende il mondo, una scintilla appena accesa e splendente di vita: «Oggi, nella città di Davide, è nato per voi un Salvatore, che è il Messia, il Signore» (Lc 2, 11)”, ha affermato Papa Leone XIV nell’omelia della Messa della notte di Natale nella Basilica di San Pietro.  Esortando ad ammirare la saggezza del Natale: “Nel bambino Gesù, Dio dona al mondo una nuova vita”.

All'inizio della cerimonia, in preparazione all'Eucaristia, sono stati letti alcuni brani biblici che annunciavano la nascita del Salvatore, seguiti dalla proclamazione della Kalenda, l'annuncio del Natale e l'attesa della salvezza. Successivamente, il Santo Padre ha svelato l'immagine del Bambino Gesù per incensarlo, accompagnato da un gruppo di bambini provenienti da diverse nazioni: Corea del Sud, India, Mozambico, Paraguay, Polonia e Ucraina. Ha poi proseguito con i riti iniziali della Messa.

La rivelazione dell'immagine del Bambino Gesù nella Basilica di San Pietro
La presentazione dell'immagine del Bambino Gesù nella Basilica di San Pietro (@Vatican Media)

Nella sua omelia, il Papa ha riflettuto sull'eloquenza del pianto del fragile bambino nato a Betlemme e portatore di salvezza, che possiamo trovare guardando vicino a noi, poiché Dio si è fatto uomo per liberarci dalla schiavitù del peccato.   

“Tra noi vive colui che dona la sua vita per noi, illuminando la nostra notte con la salvezza. Non c'è oscurità che questa stella non illumini, perché nella sua luce tutta l'umanità vede l'alba di un'esistenza nuova ed eterna”, disse Leone XIV.

Il Santo Padre ha affermato che “è la nascita di Gesù, l'Emmanuele. Nel Figlio fatto uomo, Dio non ci dona qualcosa, ma se stesso, «per liberarci da ogni iniquità, purificarci e creare per sé un popolo eletto» (Tt 2, 14)”. E per trovare il Salvatore, ha precisato il Pontefice con il Vangelo: «un bambino appena nato avvolto in fasce e adagiato in una mangiatoia» (Lc 2, 12).

Contemplare verso il basso

“Per trovare il Salvatore non bisogna guardare in alto, ma contemplare in basso: l'onnipotenza di Dio risplende nell'impotenza di un neonato; l'eloquenza del Verbo eterno risuona nel primo pianto di un bambino; la santità dello Spirito risplende in quel corpicino pulito e avvolto in fasce”, ha detto il Papa.

E ricordando un'omelia di Benedetto XVI: «non rimane spazio nemmeno per gli altri, per i bambini, i poveri, gli stranieri», ha sottolineato che queste parole sono “così attuali, ci ricordano che sulla terra non c'è spazio per Dio se non c'è spazio per l'uomo: non accogliere l'uno significa rifiutare l'altro. Al contrario, dove c'è posto per l'uomo, c'è posto per Dio; e allora una stalla può diventare più sacra di un tempio e il seno della Vergine Maria, l'arca della nuova alleanza”.

Il Papa ha invitato ad ammirare la saggezza del Natale: “Nel bambino Gesù, Dio dona al mondo una nuova vita ―la sua―, per tutti. Non è un'idea che risolve tutti i problemi, ma una storia d'amore che ci coinvolge”.

“Come sottolineava sant'Agostino, «l'orgoglio umano ti ha oppresso così tanto che solo l'umiltà divina poteva sollevarti» (Sermo in Natale Domini, 188, III, 3)”.

La dignità infinita

E avverte che “sì, mentre un'economia distorta induce a trattare gli uomini come merce, Dio si fa simile a noi, rivelando l'infinita dignità di ogni persona. Mentre l'uomo vuole diventare Dio per dominare il prossimo, Dio vuole diventare uomo per liberarci da ogni schiavitù”.

“Sarà sufficiente questo amore per cambiare la nostra storia?”, si chiede Papa Leone XIV. Indicando che “la risposta arriva non appena ci risvegliamo, come i pastori, da una notte mortale, alla luce della vita nascente, contemplando il bambino Gesù”.

Ha anche ricordato le parole di Papa Francesco nella notte di Natale del 2024: “La nascita di Gesù ravviva in noi «il dono e il compito di portare speranza là dove è stata perduta»”.

Basilica di San Pietro durante la messa della notte di Natale
Basilica di San Pietro durante la Messa della notte di Natale (@Vatican Media).

Gratitudine e missione

E con l'imminente fine dell'Anno Giubilare, esorta affinché il Natale sia un momento di “gratitudine per il dono ricevuto” e “missione per testimoniare questo dono al mondo”.

Il Papa ha concluso proclamando che il Natale è la festa della fede, della carità e della speranza: «È festa della fede, perché Dio si fa uomo, nascendo dalla Vergine. È festa della carità, perché il dono del Figlio redentore si realizza nella donazione fraterna. È festa della speranza, perché il bambino Gesù la accende in noi, rendendoci messaggeri di pace”.

Gesù Cristo ci porta la pace

Alla Messa della notte di Natale nella Basilica di San Pietro in Vaticano hanno partecipato circa 6000 persone, mentre nella piazza sotto la pioggia hanno accompagnato circa 5000 persone, alle quali il Papa ha anche rivolto un saluto prima dell'inizio della cerimonia: “Grazie mille per essere qui stasera, anche con questo tempo. Vogliamo celebrare insieme la festa del Natale. Gesù Cristo, nato per noi, ci porta la pace, ci porta l'amore di Dio”.    

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