È proprio vero che in molte occasioni gli alberi non lasciano vedere la foresta. Le ultime settimane nella Chiesa cattolica potrebbero essere descritte, in larga misura, in questo modo: l'elezione e i primi momenti del pontificato di Leone XIV hanno occupato le prime pagine dei principali media del mondo.
L'universalizzazione dei mezzi di comunicazione, dei social network, della IA... si sono uniti all'attrazione che la Chiesa cattolica continua a suscitare in un mondo che osserva stupito la permanenza di un'istituzione che, se fosse solo umana, sarebbe scomparsa centinaia di anni fa.
In questo vortice di informazioni e analisi, più umane che credenti, noi cattolici corriamo il rischio di dimenticare che tutto ciò che abbiamo vissuto è solo un altro anello della Storia concepita da Dio e che, al di là della politica, delle correnti di pensiero, delle filippiche e delle fobie, c'è il disegno di Dio, la guida dello Spirito Santo.
Inizia un nuovo capitolo della successione apostolica che Leone XIV ha segnato con due parole: Amore e unità, "le due dimensioni della missione che Gesù ha affidato a Pietro"..
Leone XIV prende il timone di una barca fratturata al suo interno, dove sono affiorati orgoglio, invidia e incomprensione, come nei litigi dei primi dodici per "...".che era il più importante". (cfr. Mc 9,34). Come allora, Cristo ci chiede il motivo delle nostre liti per ricordare "che il ministero di Pietro è segnato proprio da questo amore oblativo, perché la Chiesa di Roma presiede nella carità e la sua vera autorità è la carità di Cristo". (Cfr Leone XIV, Omelia della Messa di inizio Pontificato, 18-5-2025). Leone XIV ha posto ancora una volta l'accento sull'amore, su quella caritas del nuovo comandamento dato da Cristo nell'Ultima Cena e che è il segno distintivo della Chiesa di Cristo. Un amore che porterà a una "Il primo grande desiderio: una Chiesa unita, segno di unità e comunione, che diventi lievito per un mondo riconciliato"..
La situazione della Chiesa che cammina accanto a Leone XIV non è facile. Siamo in un cambiamento epocale simile a quello che ha segnato l'inizio del XX secolo e che ha segnato il pontificato di Leone XIII, da cui Robert Prevost ha preso il nome e, in un certo senso, lo spirito. Ma Dio è con noi, che "Una bellezza così antica eppure così nuova". che, come Sant'Agostino, amiamo sempre in ritardo e sempre imperfettamente, è colui che guida, insieme a "il pescatoreQuesta barca che invecchia e allo stesso tempo nasce. Con amore e unità.