Ricordate quando, solo pochi anni fa, Halloween era solo una curiosa festa anglosassone che guardavamo pensando che non sarebbe mai arrivata da noi? Beh, state attenti, perché è già arrivata la nuova usanza importata che sostituirà le nostre tradizioni: l'elfo dispettoso.
Forse non ne conosce ancora l'esistenza, ma dall'inizio dell'Avvento i social network si sono riempiti delle marachelle che gli elfi birichini hanno combinato ogni notte in tutte quelle case che hanno aperto loro le porte.
L'origine di questa recente tradizione – paradossale a dir poco – risale alla pubblicazione, vent'anni fa, del libro “The Elf on the Shelf” (L'elfo sullo scaffale), una storia che racconta di un elfo domestico inviato da Babbo Natale per sorvegliare il comportamento dei bambini e riferirglielo ogni sera. Il suo passatempo principale, tuttavia, è quello di combinare scherzi notturni, spostandosi da un posto all'altro e creando così aspettativa nei bambini, che ogni mattina devono trovarlo e scoprire le sue malefatte, senza mai toccarlo per non fargli perdere la sua magia. La storia diventa realtà in migliaia di case, ogni giorno, grazie alla complicità dei genitori e al basso prezzo del pupazzo, che può essere acquistato per pochi euro in qualsiasi negozio cinese o digitale.
Gli insegnanti dicono che i bambini non parlano d'altro durante la ricreazione:
–Che birichinata ha combinato oggi il tuo Elfo?
–Il mio ha cosparso di farina il piano di lavoro della cucina e si è sdraiato sopra facendo la figura di un angelo come si fa sulla neve. Come ha sporcato tutto! E il tuo?
–Beh, il mio oggi ha smistato tutti i calzini nel mio cassetto, ma ieri ha disegnato delle faccine con un pennarello sulle uova che erano nel frigorifero. Che divertente!
Dal 1° dicembre fino alla vigilia di Natale, ogni sera, il pupazzo appare in un posto diverso della casa lasciando il segno sotto forma di scherzo, per la gioia dei bambini e, soprattutto, degli adulti che si divertono a spese dell'innocenza dei propri figli. Ed ecco il problema, perché non so se anche a voi è successo quello che è successo a me ad Halloween. Alla vigilia di Ognissanti mi sono imbattuto in gruppi di bambini accompagnati dai genitori che giravano per il quartiere a chiedere caramelle. I bambini, travestiti da morti e con facce da morti; e i genitori, con un sorriso da un orecchio all'altro nel vedere quanto fossero terrificanti e divertenti i loro figli per strada. Il fatto è che sono stati pochi i vicini che hanno risposto con caramelle alla domanda “Dolcetto o scherzetto?” che gli veniva rivolta dalla santa compagnia. halloweenense, con grande disappunto dei bambini ai quali i genitori avevano assicurato che quel giorno tutti i negozianti e i vicini sarebbero stati generosi e avrebbero regalato loro tonnellate di caramelle. Ma non è nostra abitudine! Almeno, non ancora.
Infatti, se c'è una cosa fondamentale nelle tradizioni è il consenso che permette di mettere d'accordo tutta la comunità adulta e, dato che si tratta di un'usanza relativamente nuova importata da altri paesi dove invece c'è consenso quella notte, succede quello che succede. Se non giochiamo tutti, si perde il divertimento.
L'irruzione dell'elfo domestico, derivata dalla tradizione importata di Babbo Natale, di cui il personaggio magico è collaboratore, ha un chiaro obiettivo offensivo contro la nostra tradizione dei Re Magi. Viene a rompere “il patto” che rende possibile la sua magia e a confondere i più piccoli. Non si tratta di fare una guerra di tradizioni, ma di sapere chi siamo e di metterci d'accordo. Non si tratta di aggrapparci a posizioni immobiliste ancorate al passato, ma di dare ai nostri figli una base solida su cui costruire la loro personalità. Senza rispettare le tradizioni o, peggio ancora, seguendo la tradizione del primo che bussa alla porta del nostro Tiktok, lasciamo i bambini indifesi di fronte ai venti che soffiano più forti e li priviamo di un'eredità millenaria custodita dai genitori di generazione in generazione. Un'eredità che ci permette di conoscerci e di identificarci con il nostro popolo, con la nostra comunità più vicina. Rompendo le tradizioni che ci uniscono, diventiamo sempre più deboli.
Quanta complicità, quanto consenso per organizzare le cavalcate dei Re Magi e tutto ciò che riguarda quella notte, perché ora arrivino quattro influencer desiderosi di protagonismo a prendersi lo scattergories e rovinarci la partita!
Quindi, a rischio di essere accusato di incitare alla violenza in questo periodo così speciale, permettetemi di consigliarvi che, se vedete comparire a casa vostra un elfo dispettoso, non lasciatelo agire nemmeno per una sola notte. Dategli, da parte mia, un calcio nel sedere che lo faccia volare di nuovo sulla slitta di Babbo Natale e che, con lui, viaggi fino alla fredda e sgradevole Lapponia per poter continuare a dare fastidio ai suoi simili.
Giornalista. Laurea in Scienze della Comunicazione e laurea in Scienze Religiose. Lavora nella Delegazione diocesana dei media di Malaga. I suoi numerosi "thread" su Twitter sulla fede e sulla vita quotidiana sono molto popolari.



