Siamo abituati a immaginare Gesù felice mentre facciamo il nostro dovere e, forse, mentre riposiamo ci risulta più difficile. Ci manca l'immaginazione. Sarebbe bello, in questi giorni, imparare a riposare con il Signore, che offre sollievo fisico e spirituale a chi è stanco e oppresso.
In estate buttiamo via la nostra routine, quella che cerchiamo di fare bene durante l'anno e anche quella che, un giorno grigio e freddo, ci ha fatto sentire incatenati. La vacanza è sentire una pace interiore da cui sento che non ho bisogno di avere tutte le risposte.
È tempo di arricchirsi
Se dovessi dare un'idea di cosa sono le vacanze per me, sarebbe arricchirmi facendo "altre cose". Durante l'anno faccio molto "taxi" perché devo accompagnare i miei tre figli alle attività extrascolastiche: Michele gioca a calcio, Marina fa ginnastica artistica e Monica danza moderna. Alla fine dell'anno provo un certo sollievo.
Se non fosse per la vacanze Impazzirei. Le persone hanno bisogno di riposare, cambiare ambiente, fare cose nuove, vedere altri posti.
Fare attività senza guardare le lancette dell'orologio: leggere un nuovo libro, rileggere un libro già letto, il mare, un amico, un gelato, un piano improvvisato, andare al museo o al cinema, giocare con i miei figli. Prestare attenzione a ciò che si sente: sappiamo tutti che sentire non è la stessa cosa che ascoltare. Posso sentire senza ascoltare. Se mi prendo il tempo di ascoltare gli altri, a partire da mio marito, i miei figli e i miei parenti, e mi prendo anche il tempo di pensare, non avrò sprecato il mio tempo.
Un buon segno del fatto che li ho vissuti intensamente è che, a settembre, ho voglia di tornare alla vita di tutti i giorni e la mia vita mi sembra meravigliosa. Sento di essere molto fortunata e di essere privilegiata nella vita perché ho persone che mi vogliono bene.