Evangelizzazione

«De Arte Sacra», ovvero cosa hanno in comune una cattedrale e Starbucks

De Arte Sacra, il sito web creato da quattro amici che realizza sorprendenti collegamenti tra fede, arte e cultura contemporanea.

Javier García Herrería-9 dicembre 2025-Tempo di lettura: 2 minuti
Starbucks

Da sinistra a destra: Ferran Parcerisa (sacerdote), Marcel Busquets (seminarista di Tarrasa), David Teixidor (architetto) ed Enrique Sañoso (sacerdote).

Sulla facciata romanica della Cattedrale di Lucca, scolpita nella pietra quasi mille anni fa, appare una figura sorprendente: una sirena con due code. Non si tratta di un ornamento capriccioso. Nella tradizione biblica e medievale — ispirata da San Girolamo e dalla sua lettura del profeta Isaia — la sirena simboleggia la seduzione che conduce al peccato: la voce che allontana da Dio e trascina verso una vita superficiale, vanitosa, “babilonese”.

Quella stessa immagine, la sirena con la doppia coda, è quella che milioni di persone vedono oggi ogni mattina sui bicchieri di Starbucks. Non è un caso. I fondatori hanno scelto quella figura perché esprime esattamente ciò che volevano trasmettere: l'irresistibile richiamo del caffè, una seduzione gentile ma potente che invita — o trascina — ad entrare.

Una sirena, due messaggi opposti. Quella di Lucca avverte: “Attenzione, questo può allontanarti dal bene”. Quella di Starbucks sussurra: “Arrenditi, non puoi resistere”. La prima libera. La seconda cattura. Ed entrambe, separate da secoli, ci raccontano la stessa cosa: l'eterna battaglia tra tentazione e libertà.

Questo tipo di connessioni —tra arte, teologia e cultura popolare— sono proprio quelle che mette in luce Arte sacra, un piccolo sito web realizzato nel tempo libero da quattro amici: due laici e due sacerdoti che amano mostrare come l'arte cristiana continui a parlare al mondo di oggi.

Origini, obiettivi e finanziamento

Enrique Sañoso spiega che “il progetto è nato alcuni anni fa in modo del tutto naturale, come risultato di una preoccupazione condivisa da diversi amici. Ognuno di noi ha un modo diverso di percepire il mondo e di scrivere. David dialoga maggiormente con il mondo contemporaneo, Ferran ha un approccio più diretto e pastorale, Marcel è sintetico e va nei dettagli, mentre forse nel mio caso ho una certa debolezza per far parlare i testi sfruttando l'attualità... insomma, ci completiamo a vicenda”. 

Uno dei suoi obiettivi è quello di “offrire uno spazio di silenzio”. In un mondo così frenetico, caratterizzato dalla frenesia digitale, il sito web vuole essere “uno spazio contemplativo online. Sarebbe già un miracolo”, commenta David. “Nel silenzio si possono generare cose molto interessanti. Beh, in realtà penso che tutte le cose interessanti si generino nel silenzio. Se riusciamo a ottenere il silenzio, siamo riusciti ad aprire le porte dell'anima”. 

Marcel, dal canto suo, ritiene che il contenuto faciliti l'approfondimento della realtà e del Mistero. “A volte questa comprensione mi viene donata attraverso una conoscenza più profonda di un artista, delle Sacre Scritture o di un santo; altre volte, semplicemente, mi riconosco capace di guardare le cose con uno sguardo nuovo, come quello di chi cerca la persona amata in tutte le cose”, aggiunge.

Per quanto riguarda il finanziamento del sito web, al momento il progetto ha costi minimi. “Paghiamo noi stessi i costi del dominio”, spiega Ferrán, “anche se ci piacerebbe poter investire qualcosa per poter arrivare a più lingue e rendere il sito più internazionale. Stiamo cercando qualche donatore che condivida questa nostra preoccupazione”. 

Instagram, l'ultima novità

Da alcune settimane «De arte sacra» ha iniziato a pubblicare i propri contenuti su Instagram, nel tentativo di diffondere i propri contenuti in nuovi formati.

 
 
 
 
 
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