Evangelizzazione

Il sacerdote come influencer

I social network, con i loro vantaggi e pericoli, sono un nuovo spazio in cui tutti i cristiani possono condividere la loro fede. L'era digitale offre anche ai sacerdoti una grande opportunità per evangelizzare.

Juan Carlos Vasconez-3 dicembre 2025-Tempo di lettura: 4 minuti
Sacerdote influencer

©Omnes

Il vivace mondo digitale si presenta come una nuova “piazza pubblica”, ricca di opportunità per la missione evangelizzatrice di tutta la Chiesa e con sfide che tutti siamo chiamati a comprendere. Per coloro che sono stati chiamati al sacerdozio, queste piattaforme aprono strade inedite e responsabilità particolari per portare la Buona Novella, costruire comunità e offrire accompagnamento spirituale. 

Intraprendere questo “ministero digitale” richiede a tutti noi una navigazione prudente e piena di fede. A noi sacerdoti richiede un discernimento particolare per bilanciare l'enorme potenziale evangelizzatore con la necessaria cautela di fronte ai rischi.

Lo scopo di queste righe è condividere alcune riflessioni e linee guida pratiche, rivolte in modo particolare ai miei confratelli sacerdoti, ma che possono anche illuminare tutti i fedeli che desiderano addentrarsi con frutto in questo continente digitale. In questo senso, il documento Verso una presenza piena del Dicastero per la Comunicazione, sebbene non sia riservato esclusivamente al clero, fornisce indicazioni preziose per questo compito comune.

Testimonianza autentica

La vita di fede, e in particolare quella del sacerdote, suscita sempre un interesse genuino. I social network possono essere una finestra che permette a molti di conoscere più da vicino la dedizione che implica seguire Cristo e, nel caso del ministero sacerdotale, di apprezzarne la bellezza particolare. Questo può spingere tutti a vivere con maggiore profondità la propria vocazione.

Condividere con semplicità le esperienze di fede – le gioie ma anche le difficoltà del cammino – favorisce una connessione autentica e costruisce ponti di fiducia. Quando un sacerdote si mostra più umano, più vicino, il suo messaggio catechetico, apologetico o i suoi consigli pastorali possono penetrare più profondamente, sia nella sua comunità diretta che in un pubblico più ampio.

Papa Benedetto XVI ci ricordava già che il compito fondamentale del sacerdote è quello di annunciare Cristo, il Verbo fatto carne. Questi nuovi strumenti offrono canali affinché questo annuncio risuoni in ogni angolo, ma possono anche distrarre dagli obblighi più importanti, che sono quelli sacramentali. 

Papa Francesco ci ha anche assicurato che, se usato bene, l'ambiente digitale favorisce la costruzione di relazioni e amicizie. 

Le reti possono quindi essere uno strumento prezioso per accorciare le distanze e servire. Per il sacerdote, ciò significa un'estensione della sua paternità spirituale. Anche da un punto di vista pratico, questi strumenti offrono forme di comunicazione efficienti, consentendo di estendere il ministero oltre i confini fisici della parrocchia. 

Navigare con prudenza

Non possiamo essere ingenui. Così come il mondo digitale offre un mare di opportunità, presenta anche degli ostacoli che tutti noi, e in modo particolare i sacerdoti per la loro particolare responsabilità pastorale, dobbiamo imparare ad aggirare con saggezza.

  • Cristo sempre al centro: È fondamentale che ogni presenza cristiana in rete, e in particolare quella del sacerdote, indirizzi sempre le persone verso Cristo e non verso se stessa. La tentazione dell'autopromozione può essere sottile. Se l'umiltà è una virtù necessaria per ogni cristiano, per il sacerdote è un tesoro che deve coltivare con cura, ricordando sempre che è uno strumento della grazia di Dio.
  • Attenzione ai “naufragi digitali”: Internet può creare dipendenza e portare a perdere tempo prezioso. Tutti dobbiamo essere consapevoli dell'attività online, assicurandoci che questa non sottragga tempo ed energie ai nostri doveri pastorali fondamentali e, soprattutto, alla nostra vita di preghiera personale, che è l'anima del nostro ministero.
  • Consapevolezza e austerità nell'uso: È importante che ciascuno conosca bene se stesso, essendo consapevole delle proprie vulnerabilità. Per il sacerdote, una sana austerità nel tempo dedicato ai social network, esaminandolo alla luce di un uso ordinato e salutare, è sempre un segno di prudenza.
  • Vigilanza di fronte alle tentazioni: L'ambiente digitale può essere un vero e proprio “vaso di Pandora”. Gli algoritmi possono indirizzare verso contenuti inappropriati. Il sacerdote, per il suo ruolo pubblico e il suo impegno alla castità, deve essere particolarmente vigile nei confronti di persone o situazioni che cercano interazioni inappropriate.
  • Prudenza e limiti chiari: La prudenza è fondamentale nelle interazioni online. Stabilire dei limiti salutari è un dovere di carità verso se stessi e verso gli altri. Per il sacerdote, ciò significa evitare situazioni che possano compromettere la sua testimonianza o la sua esperienza di castità, mantenendo un sano equilibrio tra la necessaria trasparenza e la dovuta protezione della sua privacy. Sapendo che le emoticon possono essere fraintese, è sempre bene essere un po' più parsimoniosi nelle manifestazioni di affetto digitale.
  • Profondità contro superficialità: I social network spesso incoraggiano l'effimero. Lo sforzo deve essere diretto alla ricerca di interazioni genuine, evitando che il sacerdote cada nella trappola di cercare conferme attraverso i “mi piace” o i follower. 

Realtà pastorali 

È fondamentale comunicare con chiarezza la portata e i limiti della presenza online. Le interazioni virtuali, per quanto preziose, non potranno mai sostituire la ricchezza insostituibile della vita sacramentale. Come ci ricorda giustamente il Magistero, “I sacramenti non esistono su Internet”.

La presenza del sacerdote nel mondo digitale deve essere sempre un riflesso coerente della sua identità e vocazione. Come è stato giustamente detto, “Il sacerdote che utilizza un social network è anche sacerdote in esso”.”. La sua attività online deve essere guidata da un intento chiaro: l'evangelizzazione, la proclamazione di Cristo e il servizio alle anime.

A tal fine, la preghiera e il discernimento sono assolutamente essenziali per il sacerdote. Egli deve chiedere costantemente illuminazione al Signore per assicurarsi che il suo ministero digitale sgorga da un cuore contemplativo. Comunicare efficacemente nel linguaggio digitale richiede apprendimento, e non si deve esitare a cercare la collaborazione di laici esperti.

È importante essere realistici: non tutti i sacerdoti sono chiamati o preparati ad avere lo stesso grado di attività online. Fattori quali l'età, l'esperienza o il contesto pastorale avranno un'influenza.

Esperienza personale

Condivido con semplicità che la mia esperienza in questi anni mi ha confermato l'immenso potenziale che abbiamo a portata di mano. Ho avuto la fortuna di collaborare con altri influencer della fede, conoscere da vicino preziose iniziative apostoliche e partecipare a eventi e trasmissioni in diretta che cercano di portare la luce e la speranza di Cristo in questo nuovo “continente”. 

Nella pastorale più immediata, con i miei parrocchiani, ho constatato con gioia quanto siano grati di trovare nel mondo digitale spiegazioni della nostra fede, piccoli frammenti di omelie che li illuminano, o anche corsi e laboratori che li aiutano a crescere. 

Per un pubblico più giovane queste apparizioni sono state utili per stabilire altri ponti, comprendere e parlare un gergo comune.

E in modo molto speciale, dove forse il frutto è diventato più tangibile – e questo lo condivido con profonda gratitudine al Signore – è nell'ambito della preghiera attraverso il formato podcast. Con iniziative come Parlare con Gesù, abbiamo assistito in prima persona a innumerevoli testimonianze di persone che, attraverso queste semplici meditazioni quotidiane, hanno ravvivato il loro rapporto con Dio. 

Abbracciando le opportunità che ci si presentano e rimanendo sempre vigili e prudenti – specialmente noi che abbiamo una responsabilità pastorale diretta – potremo usare efficacemente queste piattaforme per proclamare il messaggio eterno del Vangelo in modo nuovo, dinamico e, soprattutto, profondamente personale e autenticamente vicino. Non abbiamo paura di portare Cristo in ogni angolo della rete! 

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