Nato a Napoli, o forse a Benevento, nella seconda metà del III secolo, Gennaro fu vescovo della città all'età di trent'anni. Lì fu amato e rispettato da tutti, compresi i pagani, per le sue opere di carità. Ma nel 303 i cristiani divennero nemici ed egli fu martirizzato, insieme ad altri sei cristiani, a Pozzuoli. Era il tempo dell'imperatore Diocleziano.
Alla morte di Gennaro (con G o con J), come era consuetudine durante l'esecuzione dei martiri, una donna, Eusebia, raccolse il sangue versato dal vescovo, già in odore di santità, in due ampolle. Le consegnò al vescovo di Napoli, che fece costruire due cappelle in onore delle reliquie, secondo l'agenzia vaticana. La venerazione per il santo si diffuse e fu canonizzato da Sisto V nel 1586. Nel notizieLa sua festa si celebra a Napoli, in New York (Little Italy)e molti altri luoghi.
Il sangue si liquefa tre volte l'anno
Per quanto riguarda la reliquia del sangue, fu esposta per la prima volta nel 1305. Ma il miracolo di farlo diventare liquido e di farlo sembrare bollente si verificò per la prima volta il 17 agosto 1389, dopo una grave carestia.
Oggi il miracolo si ripete tre volte l'anno. Il primo sabato di maggio, in ricordo del primo trasferimento. Il 19 settembre, in memoria liturgica del santo e della data del suo martirio. E il 16 dicembre, in commemorazione del terribile eruzione del Vesuvio nel 1631, bloccato dopo l'invocazione del santo.
Le due fiale sono conservate in una teca nella Cappella di San Gennaro del Duomo di Napoli. L'arcivescovo napoletano ha detto che "ogni goccia di questo sangue ci parla dell'amore di Dio".
La liturgia odierna celebra anche i santi Francisco María de Camporosso, Alonso de Orozco, Carlos Hyon Song-mun, María de Cervelló e Teodoro de Canterbury, tra gli altri.