La commemorazione di questi due eventi nello stesso giorno santi martiri Il terzo secolo, Cornelio, Papa, e Cipriano, Vescovo di Cartagine, che il Martirologio Geronimiano ricorda insieme, è molto antico. Qualche secolo dopo visse Santa Ludmila, che sposò il Duca di Boemia, ebbe sei figli e allevò il nipote, Santa Ludmila. San Wesceslao nel IX secolo.
I santi Cornelio e Cipriano furono vittime della persecuzione di Valeriano nel giugno del 253 e nel 14 settembre del 258. Le loro memorie compaiono insieme negli antichi libri liturgici di Roma dalla metà del IV secolo. La loro storia è intrecciata, anche se il vescovo africano spicca maggiormente con i suoi scritti.
Il Martirologio romano Li cita come segue. "Memoria dei santi Cornelio, papa, e Cipriano, vescovo, martiri, dei quali si racconta la sepoltura del primo e la passione del secondo il 14 settembre. Insieme sono celebrati in questa memoria dal mondo cristiano. Entrambi, infatti, testimoniarono, in giorni di persecuzione, il loro amore per la verità indefettibile davanti a Dio e al mondo (252, 258)".
Papa Cornelio, romano, dovette constatare come la sua elezione non fosse accettata dall'eretico Novaziano, che si consacrò antipapa e promosse uno scisma a Roma. Morì in esilio, ma fu sepolto a Roma nelle catacombe di San Callisto.
Santa Ludmila, madre e nonna cristiana
Santa Ludmila (Mielnik, attuale Polonia, intorno all'860), era figlia del duca di Milsko e sposò il duca di Boemia, dal quale ebbe sei figli. Nell'874 il marito si convertì al cristianesimo e fu battezzato da San Metodio.
Anche Ludmila abbracciò la fede cristiana e la diffuse tra il suo popolo non cristiano. Alla morte del marito e del figlio, i nobili boemi le affidarono l'educazione del nipote San Venceslao, al quale insegnò la fede cristiana. Morì a Praga, strangolata in una congiura.