Evangelizzazione

San Giovanni Crisostomo e San Marcellino di Cartagine

San Giovanni Crisostomo, vescovo, padre e dottore della Chiesa, è conosciuto con il soprannome di "bocca d'oro", per la sua eloquente capacità di parlare della fede. Nato nel IV secolo, fu patriarca di Costantinopoli e morì in esilio. San Marcellino di Cartagine fu un martire laico, amico di Sant'Agostino e di San Girolamo.

Francisco Otamendi-13 settembre 2025-Tempo di lettura: 2 minuti
San Gregorio Nazianzeno, San Basilio il Grande e San Giovanni Crisostomo.

San Gregorio Nazianzeno, San Basilio Magno e San Giovanni Crisostomo, Museo Nacional de Bellas Artes de Cuba (Scuola russa, Wikimedia Commons).

La liturgia celebra San Giovanni Crisostomo e San Marcellino di Cartagine, tra gli altri santi, il 13 settembre. Il primo era originario di Antiochia, nell'attuale Turchia (349), dove i seguaci di Gesù iniziarono a chiamarsi cristiani. Figlio di un funzionario imperiale, ricevette un'ottima educazione e fu ordinato sacerdote. 

Come vescovo di Costantinopoli, ha intrapreso una profonda riforma dei costumi del clero e dei fedeli. L'opposizione della corte imperiale, di cui denunciò gli eccessi, e di persone invidiose, lo portarono più volte al bando.

San Giovanni Crisostomo, un pilastro della fede

È considerato uno dei Grandi genitori È ricordato per la sua difesa della verità e della giustizia e per i suoi scritti che hanno arricchito la dottrina cattolica, tanto da meritare il soprannome di Crisostomo, cioè "bocca d'oro" (in greco). E anche per gli scritti che arricchirono la dottrina cattolica, al punto da meritare il soprannome di Crisostomo, cioè "bocca d'oro" (in greco).

Il vescovo Giovanni "bocca d'oro" morì nel 407, a Comana Pontica, durante uno dei tanti viaggi che dovette compiere. La sua saggezza è rimasta intatta attraverso i secoli, osserva il giorni dei santi Vaticano. Centinaia di scritti di un uomo e di un sacerdote convinto che "in ogni cosa" "la gloria deve essere data a Dio" lo confermano.

San Marcellino, martire laico

San Marcellino di Cartagine (ci sono altri Marcellini nel calendario dei santi), nato a Toledo nel IV secolo, divenne tribuno e notaio dell'imperatore Onorio, diplomatico spagnolo-romano. Amico di Sant'Agostinoche gli dedicò alcune delle sue opere, e San Girolamo. A partire dal 411 fu coinvolto nelle controversie dei donatisti, i quali perdono negato Cristiani che hanno apostatato durante le persecuzioni.

Inviato a Cartagine (Tunisi) per mediare un dialogo tra i vescovi cattolici e i donatisti, Marcellino fu assassinato nel 413. L'imperatore Onorio riconobbe l'arbitrarietà dell'esecuzione da parte di un generale e la annullò, ma era troppo tardi. Si può vedere la storia qui. La Chiesa cattolica lo proclamò martire. Sant'Agostino e San Girolamo scrissero il suo elogio funebre. 

Il Martirologio romano si legge: martire laico. "A Cartagine, in Africa, san Marcellino, martire, che fu un alto funzionario imperiale strettamente imparentato con i santi Agostino e Girolamo. Fu accusato di essere un sostenitore dell'usurpatore Eraclio e, sebbene innocente, per aver difeso la fede cattolica fu ucciso dagli eretici donatisti (413)".

L'autoreFrancisco Otamendi

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