Il 9 maggio la Chiesa ricorda uno dei più grandi profeti dell'Antico Testamento, sant'Isaia. Secondo la Martirologio romanoQuesto giorno è la "commemorazione di Sant'Isaia, il profeta". Al tempo di Uzzia, Jotham, Ahaz ed Ezechia, re di Giuda, egli fu inviato a un popolo infedele e peccatore per mostrargli il Dio fedele e salvatore. Si realizzò così la promessa fatta dal Signore a Davide".
"Secondo la tradizione degli ebrei, è morto martirizzato sotto il regno di Manasse (VII secolo a.C.)", conclude il riferimento. Diverse parti del Libro di Isaia parlano della venuta del Messia liberatore, predicendo la sua nascita e le sue opere, la sua passione e la sua morte.
"Come un agnello condotto al macello".
Nella profezia di Isaia 53 "ci viene rivelato il mondo interiore del Messia, e più specificamente la libera volontà espiatoria del suo dono di sé". "Maltrattato, si umiliò volontariamente e non aprì la sua bocca; come un agnello condotto al macello, come una pecora davanti al tosatore, rimase muto e non aprì la sua bocca" (...).
Questa immagine di mitezza e pazienza in mezzo alla sofferenza, ha scritto Rafael Sanz Carrera, "si realizza in Gesù Cristo. Il quale, durante il processo e la crocifissione, non si difese, ma sopportò la sofferenza in silenzio (Matteo 27, 12-14, Marco 14, 61, Luca 23, 9)".
Il servo sofferente
"Il brano paragona il Servo sofferente a un "agnello condotto al macello e a una pecora davanti ai suoi tosatori". Trova il suo compimento in Gesù Cristo, descritto come "l'Agnello di Dio che toglie il peccato del mondo" (Giovanni 1:29 e 1 Pietro 1:18-19)".
Altro santos del giorno sono San Pacomio d'Egitto, la clarissa Santa Caterina da Bologna, il martire vietnamita San Giuseppe Do Quang Hien e i santi martiri della Persia.