
Lungi dall'agire con velocità esecutiva, il Papa ha preferito trascorrere i suoi primi mesi in ascolto. Appena eletto, ha convocato una riunione plenaria con il Collegio cardinalizio e incontri personali con i capi dei dicasteri vaticani. Ha confermato temporaneamente gli attuali capi della curia e ha riservato per settembre e ottobre le prime nomine chiave, tra cui quella del suo successore alla guida del Dicastero per i Vescovi.
Non ha ancora confermato dove vivrà, anche se tutto lascia pensare che tornerà nell'appartamento papale del Palazzo Apostolico, ora in ristrutturazione.
Leone XIV è tornato ai classici abiti papali e ha trascorso l'estate a Castel Gandolfo, segnando un cambiamento di stile rispetto al suo predecessore.
Priorità pastorali
Nei suoi primi interventi, il Papa ha sottolineato i sei assi del suo ministero: il primato di Cristo nella predicazione, la conversione missionaria, la crescita della sinodalità, il valore del sensus fidei del popolo di Dio, la cura per i deboli e il dialogo coraggioso con il mondo di oggi. "Vogliamo essere una Chiesa che cammina, che cerca la pace e la carità, soprattutto con chi soffre", ha detto nel suo primo saluto.
Stretto contatto con i fedeli
Settimana dopo settimana, Leone XIV si è mostrato sempre più a suo agio nel contatto diretto con le folle, che nei primi mesi sono accorse numerose alle udienze e all'Angelus. Al recente Giubileo dei Giovani e all'incontro con i missionari digitali ha dimostrato la sua vicinanza ai giovani.
Agostiniano per formazione e convinzione, il Papa si presenta come "figlio di sant'Agostino" e cita spesso questo Dottore della Chiesa e altri Padri nelle sue omelie e catechesi. Questa insistenza rafforza la sua intenzione di ancorare l'azione pastorale a una tradizione viva e orientata a Cristo.
Cosa c'è dopo
Dopo questa prima fase, il pontificato di Leone XIV dovrà affrontare importanti decisioni: le nomine curiali, la gestione di casi delicati e la definizione della sua squadra di governo. L'autunno mostrerà fino a che punto il suo stile di ascolto, moderazione e fermezza si tradurrà in azioni concrete.
Per ora, i suoi primi 100 giorni hanno dipinto il ritratto di un pastore riflessivo, profondamente cristocentrico, che vuole combinare l'eredità dei suoi predecessori con i propri gesti. Un Papa che, più che imporre, cerca di guidare la Chiesa attraverso il dialogo e l'esempio. Senza dubbio, il merito principale che sembra essere unanimemente riconosciuto è l'enorme placarsi delle tensioni e delle polarizzazioni intraecclesiali.
