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L'anno volge al termine e il Vaticano denuncia che 17 operatori pastorali sono stati uccisi

L'Agenzia Fides denuncia la persistente violenza contro la Chiesa, sottolineando che nel 2025 sono stati uccisi 17 operatori pastorali, con l'Africa in testa a questa tragica lista.

Redazione Omnes-30 dicembre 2025-Tempo di lettura: 2 minuti
Il Vaticano denuncia

Funeral of some of the 40 victims of the attack on June 5 during a Mass in Nigeria. ©OSV News photo/Temilade Adelaja, Reuters

Il sacrificio di coloro che dedicano la propria vita al servizio del prossimo continua a costare un prezzo altissimo in termini di sangue versato. Secondo gli ultimi dati raccolti dall'Agenzia Fides, il numero di missionari e operatori pastorali uccisi in modo violento ha registrato un aumento allarmante negli ultimi decenni, raggiungendo un totale di 1.362 vittime documentate dal 1980 ad oggi.

Un bilancio storico in crescita

La ripartizione per periodi rivela un'evoluzione preoccupante della violenza globale contro il personale ecclesiastico:

  • 1980-1989: Sono stati registrati 115 missionari morti in modo violento, anche se Fides avverte che la cifra è «indubbiamente sottostimata» poiché si basa solo sui casi segnalati.
  • 1990-2000: Il dato è salito alle stelle fino a raggiungere 604 uccisi, quasi sei volte superiore al record precedente.
  • 2001-2025: Da inizio secolo, l'elenco ammonta a 643 agenti pastorali (aggiungendo i 17 decessi dell'ultimo anno), consolidando una media di violenza persistente nelle zone di missione.

Il drastico aumento degli anni '90 è stato in gran parte dovuto agli orrori commessi nell'Africa centrale. Solo nel 1994, il genocidio in Ruanda ha causato la morte di almeno 248 vittime ecclesiastiche: 3 vescovi, 103 sacerdoti, 47 religiosi non sacerdoti, 65 religiose e 30 membri di istituti di vita consacrata.

Radiografia della violenza nel 2025

Nel corso del 2025, 17 missionari e missionarie (sacerdoti, religiose, seminaristi e laici) hanno perso la vita in modo violento. L'Africa e l'America continuano ad alternarsi come regioni a più alto rischio:

  • Africa (10 uccisi): È il continente più colpito con 6 sacerdoti, 2 seminaristi e 2 catechisti deceduti. Le morti si sono concentrate in Nigeria (5), Burkina Faso (2), Sierra Leone (1), Kenya (1) e Sudan (1).
  • America (4 assassinati): Sono state registrate le morti di due suore ad Haiti, di un sacerdote in Messico e di un sacerdote di origine indiana in Stati Uniti.
  • Asia (2 uccisi): Un laico e un sacerdote sono stati uccisi rispettivamente in Myanmar e nelle Filippine.
  • Europa (1 ucciso): Un sacerdote ha perso la vita in Polonia.

Lungi dal ritirarsi dalle periferie, questi dati riflettono una Chiesa che mantiene il proprio impegno nelle zone più pericolose, dove il lavoro pastorale si trasforma, troppo spesso, in una testimonianza finale di dedizione e martirio.

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