Spagna

Calcio e danni collaterali: ecco come LaLiga fa crollare il sito web di Omnes

I blocchi vengono attivati nei giorni e nelle fasce orarie in cui la probabilità di trasmissioni illegali è maggiore, ovvero il sabato e la domenica e, soprattutto, quando giocano le grandi squadre.

Redazione Omnes-21 dicembre 2025-Tempo di lettura: 2 minuti
LaLiga

Ogni fine settimana, specialmente quando giocano il Real Madrid o il Barcellona, l'accesso al nostro sito non è disponibile in Spagna tramite i principali provider Internet. Non si tratta di una coincidenza né di un semplice picco di traffico: dalla fine del 2024 sono state attivate tecniche per bloccare le trasmissioni illegali delle partite che, in pratica, stanno causando “danni collaterali” a migliaia di siti legittimi. LaLiga, sulla base di sentenze emesse da diversi tribunali commerciali, ha ottenuto l'autorizzazione a effettuare blocchi massicci. 

I blocchi vengono attivati nei giorni e nelle fasce orarie in cui la probabilità di trasmissioni illegali è maggiore, ovvero il sabato e la domenica e, soprattutto, quando giocano le grandi squadre. Quando i team anti-pirateria identificano gli IP che stanno piratando le partite, ordinano agli operatori di bloccarli. Dato che molti siti web (media, negozi, servizi) utilizzano gli stessi CDN o indirizzi IP, i blocchi si estendono e vengono percepiti come “interruzioni” generalizzate.

Critica

Organizzazioni di internauti, associazioni digitali e alcuni media hanno denunciato questa pratica per la sua sproporzionalità e per il rischio che comporta per diritti quali la libertà di informazione. Sono state presentate denunce al Difensore civico e la Commissione nazionale dei mercati e della concorrenza (CNMC) ha espresso preoccupazione per l'impatto di queste misure. Da parte sua, LaLiga sostiene che i suoi interventi sono giuridicamente garantiti e mirano a proteggere il mercato audiovisivo. 

È stata creata una piattaforma di pagine interessate e ogni settimana ci sono decine di notizie denunciando la questione.

Il dibattito di fondo

La discussione non è solo tecnica: solleva questioni di proporzionalità, su chi decide e con quali garanzie quando un'infrastruttura globale può essere interrotta per motivi privati e giudiziari, e sulla necessità di meccanismi che consentano di combattere la pirateria senza mettere a rischio i servizi pubblici, le imprese e la libertà di informazione. 

Le associazioni di internauti mettono in guardia dal pericolo di normalizzare i blocchi massicci su richiesta di interessi privati; LaLiga, invece, chiede strumenti efficaci per difendere diritti per i quali si pagano centinaia di milioni.

Nota scherzosa 

Di fronte a questo calvario di blackout domenicali, noi di Omnes abbiamo deciso che se LaLiga vuole giocare a fare il Grande Inquisitore della rete, noi daremo il via alla nostra riconquista digitale. Abbiamo lanciato ufficialmente un crowdfunding di proporzioni bibliche con un obiettivo chiaro: realizzare il miracolo della moltiplicazione degli euro per superare il conto economico di Tebas, acquisire l'esclusiva dei diritti e sostituire il calcio con un digiuno spirituale, dove il ‘Pallone d'oro’ andrà a chi peregrina con più fede nel deserto degli “Errori 404” e dei blocchi IP in attesa che torni la connessione. 

Tra le nostre proposte per ripristinare l'ordine naturale, abbiamo in programma di sostituire il VAR con il Giudizio Universale (dove non ci saranno replay, solo giustizia divina), sostituire i cartellini rossi con atti di contrizione obbligatori al centro del campo e, naturalmente, lanciare la nostra rete satellitare battezzata «Cherubini a banda larga». 

Se loro continuano a trasformare la domenica in un deserto di connessione, noi trasformeremo il loro impero in un'umile sacrestia: perché l'uomo non vive solo di calcio, e tanto meno quando ci tagliano il segnale nel bel mezzo della liturgia informativa.

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