Vaticano

Di fronte allo scoraggiamento, il Papa incoraggia le famiglie a rivolgersi al Risorto

All'udienza di oggi, Papa Leone XIV ha incoraggiato "coloro che sono scoraggiati e stanchi della vita" a rivolgersi a Gesù Risorto, "garanzia di speranza". Nei suoi saluti ha benedetto le famiglie e le ha esortate a rivolgere lo sguardo a Santa Teresa d'Avila.   

Francisco Otamendi-15 ottobre 2025-Tempo di lettura: 4 minuti
Papa Leone XIV con il Presidente della Repubblica italiana Sergio Matarella.

Papa Leone XIV e il Presidente della Repubblica italiana Sergio Mattarella al Palazzo del Quirinale a Roma il 14 ottobre 2025, in occasione della prima visita di Stato del suo pontificato (foto CNS/cortesia della Presidenza della Repubblica italiana).

Nel Pubblico Questa mattina, con più di 50.000 pellegrini in Piazza San Pietro, Papa Leone ha incoraggiato le persone a rivolgersi a Gesù Risorto. Egli è "una garanzia di speranza" per coloro che "si sentono scoraggiati dalla vita", ha detto ai fedeli.

Al termine dell'udienza, poco prima di impartire la Benedizione, il Pontefice ha esortato i fedeli e i pellegrini a "rivolgere il loro sguardo verso Santa Teresa d'Avila di cui oggi celebriamo la memoria liturgica. L'esempio di questo grande contemplativo sia un invito per tutti a rafforzare ogni giorno il proprio spirito di preghiera. Fissando lo sguardo su Gesù Cristo, unico Salvatore del mondo".

Cristo risorto, "garanzia di speranza".

Nel suo discorso in italiano, il Papa ha ripreso il ciclo di catechesi dell'Anno giubilare "Gesù Cristo, nostra speranza", con il tema "Il Signore risorto, fonte viva della speranza umana".

"Cristo risorto è un porto sicuro sul nostro cammino! Cristo risorto è la garanzia di questa speranza che non sarà delusa. Egli è la fonte perenne della vita piena", diceva Leone XIV.

Ci accompagna nel cammino della nostra storia, a volte dolorosa, "e Lui, che è la meta, ci conduce a casa dove siamo attesi, amati e salvati".

"Preghiamo il Signore affinché coloro che si sentono scoraggiati e stanchi della vita possano scoprire nel Signore risorto la pace profonda e gioiosa che solo lui può darci", ha detto.

Ai pellegrini di lingua inglese

Cerchiamo riconoscimenti mondani e, che li riceviamo o meno, ci sentiamo comunque vuoti, ha riflettuto il Papa. "Questo rivela che non siamo veramente soddisfatti delle conquiste e delle certezze transitorie di questo mondo".

Solo Gesù Risorto può darci la pace vera e duratura che ci sostiene e ci riempie, insegnava Leone XIV. "In un mondo che lotta con la stanchezza e la disperazione, siamo segni della speranza, della pace e della gioia di Cristo risorto.

Ha poi salutato i pellegrini e i visitatori di lingua inglese, aggiungendo "e le vostre famiglie", come aveva fatto con i pellegrini e i visitatori di lingua francese all'inizio. 

Queste le sue parole: "Sono lieto di dare il benvenuto questa mattina ai pellegrini e ai visitatori di lingua inglese. In particolare quelli provenienti da Inghilterra, Galles, Irlanda, Malta, Norvegia, Uganda, Australia, Nuova Zelanda, Cina, Indonesia, Malesia, Filippine, Taiwan, Canada e Stati Uniti d'America. 

Con i miei migliori auguri e le mie preghiere affinché l'attuale Giubileo della Speranza sia per voi e per le vostre famiglie un tempo di grazia e di rinnovamento spirituale. Invoco su tutti voi la gioia e la pace di nostro Signore Gesù Cristo.

Leone XIV saluta un bambino dalla papamobile mentre attraversa Piazza San Pietro in Vaticano prima della Veglia di preghiera e della recita del Rosario per la pace, l'11 ottobre 2025. (Foto CNS/Lola Gomez).

Sostegno alle famiglie e al parto

Nella stessa ottica, durante il suo visita di ieri al Presidente della Repubblica italiana, Sergio Mattarella, Papa Leone ha assicurato che, insieme alla pace, la famiglia è al centro delle sue preoccupazioni. Ha sottolineato il "significativo calo della natalità" in Europa. Ciò richiede l'impegno a "promuovere decisioni a vari livelli a favore della famiglia. Sostenere i loro sforzi, promuovere i loro valori e proteggere le loro esigenze e i loro diritti".

Nel suo discorso, il Vicario di Cristo ha anche sottolineato "l'importanza di garantire a tutte le famiglie l'indispensabile sostegno di un lavoro dignitoso, a condizioni eque. E di rispondere alle esigenze legate alla maternità e alla paternità".

Facciamo tutto il possibile, ha detto, "per dare fiducia alle famiglie, soprattutto a quelle giovani, affinché possano guardare serenamente al futuro e crescere in armonia".

Protezione della vita

Inoltre, Leone XIV parlò della tutela della vita, "in tutte le sue fasi, dal concepimento alla vecchiaia, fino al momento della morte". 

Ha inoltre espresso gratitudine per l'assistenza che l'Italia offre "con grande generosità ai migranti, che sempre più spesso bussano alle sue porte. Così come per il suo impegno nella lotta al traffico di esseri umani".

La risurrezione di Cristo ha trasformato la storia

Nella catechesi di oggi, il Papa ha definito Chi è Gesù Risorto per il cristiano e per la storia, citando Sant'Agostino.

"Gesù risorto è la garanzia di questa venuta, è la fonte che disseta la nostra sete ardente, l'infinita sete di pienezza che lo Spirito Santo infonde nei nostri cuori. La Risurrezione di Cristo, infatti, non è un semplice evento della storia umana, ma l'evento che l'ha trasformata dall'interno.

Sant'Agostino, nel decimo libro delle Confessioni, "coglie questo desiderio inesauribile del nostro cuore e lo esprime nel famoso Inno alla Bellezza. Hai esalato la tua fragranza e io l'ho respirata, e ora sospiro per te; ho gustato di te, e ho fame e sete; mi hai toccato, e ho bruciato nella tua pace" (X, 27, 38)" (X, 27, 38).

Petizione a San Giovanni Paolo II per genitori ed educatori

Nelle sue parole ai pellegrini di lingua polacca, Leone XIV ha detto che "chiedo con voi l'intercessione di San Giovanni Paolo II, testimone di speranza e guida per i giovani. Possa egli ispirare insegnanti, catechisti ed educatori a collaborare con i genitori nella formazione della coscienza delle nuove generazioni". Il 22 di questo mese è la festa liturgica di San Giovanni Paolo II.

L'autoreFrancisco Otamendi

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