Il Vaticano ha presentato oggi, 25 novembre 2025, il documento annunciato “Una cara: Elogio della monogamia”. Si tratta di una Nota dottrinale sul valore del matrimonio come unione esclusiva e appartenenza reciproca. Al momento, il documento è disponibile solo in italiano, in attesa delle traduzioni nelle principali lingue.
1. Il documento non riguarda la poligamia.
Il testo è stato presentato dal cardinale Fernández, prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede. Monsignor Fernández ha spiegato che, propriamente parlando, “non si tratta di un documento sulla poligamia, bensì sulla monogamia”, ovvero che si concentra su una riflessione sulla proprietà dell'unità nel matrimonio, l'unione tra uomo e donna.
Tuttavia, il cardinale ha riconosciuto che l'origine di questa riflessione è dovuta alla richiesta di alcuni vescovi africani che desideravano un argomento convincente per incoraggiare i fedeli delle loro diocesi a vivere la monogamia.
2. Si argomenta sulla base delle Scritture, ma anche della cultura
L'intento fondamentale di questa Nota dottrinale è propositivo: trarre dalle Sacre Scritture, dalla storia del pensiero cristiano, dalla filosofia e persino dalla poesia ragioni e motivazioni che spingano a scegliere un'unione d'amore unica ed esclusiva.
Il Vaticano sostiene che la monogamia non è un valore vero perché rivelato, ma è una convinzione naturale che si esprime spesso nella cultura, poiché è inscritta nella natura di ogni essere umano.
3. Un documento su cui lavorare a fondo
Il Vaticano ritiene che il testo possa costituire per i movimenti e i gruppi matrimoniali un materiale vario e utile per lo studio e il dialogo.
4. Il matrimonio è totalizzante
L'unione matrimoniale è esclusiva e totalizzante, poiché l'uomo e la donna sono una sola carne. Ciò implica una donazione totale del tempo, della casa, dei progetti, dell'intera persona e del corpo. La donazione sessuale sarebbe falsa se non fosse accompagnata da una donazione personale totale in tutti gli ambiti della vita.
L'unità matrimoniale si rafforza nella pratica della carità attraverso gesti quotidiani come ascoltare, aiutare, incoraggiare, consolare, valorizzare e ringraziare. Inoltre, la carità coniugale richiede di vivere nella verità: la trasparenza e l'onestà sono pilastri irrinunciabili.
5. Il matrimonio, una chiamata alle vette più alte della santità
Il documento sottolinea che l'amore coniugale per i cristiani è sempre chiamato a raggiungere le vette della carità, quell'amore soprannaturale che “tutto perdona, tutto crede, tutto spera, tutto sopporta” (1 Cor 13,7). La carità è l'anima dell'unità matrimoniale, non essendo solo un sentimento, ma la virtù teologale che rende possibile amare con un amore gratuito, fedele, generoso e capace di donarsi totalmente. Questo amore soprannaturale è un dono divino che perfeziona la grazia propria del sacramento del Matrimonio.
6. I coniugi devono pregare insieme
Il documento sottolinea che la preghiera comune è uno dei più alti atti di carità coniugale, e l'Eucaristia, sacramento dell'amore di Cristo, è fonte di questa unità.
7. La monogamia non è endogamia
Infine, il testo mette in guardia contro il rischio dell“”endogamia“, cioè di un ”noi» chiuso, che può ferire mortalmente la carità. La carità coniugale ha una dimensione missionaria e l'unità vissuta diventa testimonianza. Questa apertura si manifesta in quattro fattori chiave: gli spazi individuali di ciascun coniuge, la dimensione procreativa, la condivisione con altre coppie sposate e il senso sociale della coppia, manifestato in particolare nell'attenzione verso i poveri.




