Cinema

"Enciclopedia di Istanbul": una serie che fa riflettere

Netflix presenta in anteprima il regista turco Selman Nacar, un delicato racconto sull'identità, la tradizione e le scelte che caratterizzano la vita di due donne a Istanbul.

Yolanda Cagigas-26 settembre 2025-Tempo di lettura: 2 minuti
Enciclopedia di Istanbul

©Hussein A.Himmati

Quest'anno, Netflix ha rilasciato la serie "Encyclopedia of Istanbul" dello sceneggiatore e regista Selman Nacar (1990, Turchia).

Le prime due produzioni di Nacar - "Entre dos amaneceres" (2021) e "Herida de vacilación" (2023) - hanno in comune il fatto che i loro protagonisti devono prendere una decisione morale. Per entrambi, il giovane regista ha accumulato premi. Per il primo, ha vinto il premio per il miglior lungometraggio al Torino Film Festival ed è stato nominato per il New Directors Award al San Sebastian Film Festival e per il Premio Orizzonte alla Mostra del Cinema di Venezia. Per il secondo, ha vinto il premio come miglior lungometraggio internazionale al Festival di Zurigo e come miglior regista al Festival di Arras.

"Enciclopedia di Istanbul" è una serie turca lontana dai cliché, completamente diversa. Racconta la storia di due donne, una giovane - Zehra - che, piena di entusiasmo e vitalità, si trasferisce dalla sua provincia a Istanbul per iniziare gli studi universitari. L'altra, Nesrin, è una donna matura che trasuda tristezza e vuole lasciare Istanbul.

La serie solleva temi come l'identità, le scelte di vita, le tensioni tra tradizione e modernità, il desiderio di integrazione e il bisogno di emancipazione, tra gli altri. Secondo Begoña Alonso (ELLE), forse il successo della serie tra le donne turche è dovuto al fatto che affronta temi latenti nella società turca contemporanea.

Lasciando casa e arrivando a Istanbul, un ambiente così diverso da quello della sua infanzia, Zehra mette in discussione le proprie convinzioni e i propri valori, vive momenti di dubbio, ribellione e fede, raccontati con grande delicatezza. 

D'altra parte, nonostante il divario generazionale e un inizio burrascoso nel rapporto tra Zehra e Nesrin, con il progredire della serie entrambe le donne crescono nella conoscenza, nella comprensione e nell'arricchimento reciproco.2024, in un'intervista a "The circular Group" Nacar ha dichiarato: "bisogna raccontare storie dal cuore". È possibile che di fronte alla predominanza razionale che - in quanto eredi culturali di Cartesio - è predominante nel nostro modo di pensare occidentale, ci troviamo di fronte a un modo diverso - più orientale - di raccontare storie. I protagonisti di questa serie pongono una moltitudine di dilemmi, ma tutti sono lasciati aperti, forse un invito a ogni spettatore a fare le proprie riflessioni. Sì, è una serie che fa riflettere, e solo per questo vale la pena guardarla.

L'autoreYolanda Cagigas

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