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Un gruppo armato uccide 22 persone durante un battesimo in Niger

Uomini armati legati a gruppi jihadisti hanno massacrato decine di abitanti di un villaggio riuniti per un battesimo in Niger.

Redazione Omnes-19 settembre 2025-Tempo di lettura: 2 minuti
Niger

©Foto CNS/Media Coulibaly, Reuters

Almeno 22 persone sono state uccise lunedì (15 settembre) in un attacco da parte di uomini armati in motocicletta durante una cerimonia di battesimo nel Niger occidentale, hanno riferito i residenti e i media internazionali. L'assalto è avvenuto nel villaggio di Takoubat nella regione di Tillabéri, un'area al confine con il Burkina Faso e il Mali dove operano gruppi jihadisti legati ad al-Qaeda e allo Stato Islamico.

Secondo testimoni citati da AFP ed EFE, gli aggressori hanno aperto il fuoco sui partecipanti al battesimo, uccidendo 15 persone, e poi ne hanno uccise altre sette nelle vicinanze del villaggio. "Mentre la gente celebrava una cerimonia di battesimo, uomini armati hanno aperto il fuoco, seminando morte e terrore", ha denunciato sui social media Maikoul Zodi, un attivista locale per i diritti civili.

Le Forze di Difesa e Sicurezza nigeriane (FDS) dispiegate nell'area hanno lanciato un'operazione di caccia all'uomo per cercare di catturare i responsabili. Le autorità hanno confermato l'attacco, ma non hanno ancora pubblicato un bilancio ufficiale delle vittime.

L'assalto arriva solo sei giorni dopo un'imboscata che ha ucciso quattordici soldati nigeriani nella stessa regione mentre inseguivano un gruppo di uomini armati che rubavano bestiame. Organizzazioni per i diritti umani come Human Rights Watch hanno riferito che da marzo i gruppi armati hanno intensificato gli attacchi, uccidendo almeno 127 abitanti del villaggio e fedeli musulmani, mentre le case sono state saccheggiate e bruciate.

Il Niger, governato dal luglio 2023 da una giunta militare dopo il rovesciamento del presidente Mohamed Bazoum, sta vivendo una spirale di violenza nel Sahel. Nonostante la giunta si sia impegnata a ripristinare la sicurezza, gli attacchi contro i civili e le forze di sicurezza continuano ad aumentare.

Una coalizione pro-democrazia lanciata questo mese a Niamey ha criticato il "fallimento" delle autorità militari nel contenere l'insicurezza e ha chiesto elezioni libere e la fine delle restrizioni ai partiti politici e ai sindacati.

La regione di Tillabéri è diventata uno degli epicentri di questa violenza, con attacchi indiscriminati che hanno lasciato le comunità rurali nella paura, nello sfollamento e nella perdita dei mezzi di sussistenza.

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