Gli eventi del 1968 sono diventati un mito, per il quale vengono offerte diverse interpretazioni: si è trattato di una "rivoluzione" o solo di un altro fenomeno di una crisi più ampia?
TESTO - Onésimo Díaz
Ricercatore e docente di "Storia, cultura e cristianesimo nel XX secolo" presso l'Università di Navarra.
Il 68 è stato oggetto di interpretazioni di ogni tipo. Gli eventi sono diventati un mito, e non sembra facile analizzare freddamente cosa sia successo e perché sia successo quello che è successo intorno al maggio '68.
Negli anni Sessanta, i giovani occidentali erano a disagio con lo stile di vita dei loro genitori. La generazione del baby boom, nata nel secondo dopoguerra, si ribellava a un sistema di valori noioso e superato. Questi giovaniI giovani, educati al benessere economico e con accesso all'università, si dichiaravano anticonformisti e protestavano contro ogni potere e autorità. I ragazzi abbandonarono blazer e cravatte e si vestirono con jeans e giacche in stile militare, mentre le ragazze sostituirono tacchi alti e abiti lunghi con pantaloni e minigonne.
Questa generazione è stata attratta dalle idee sinistra e anticapitalista. I loro principali punti di riferimento erano Marx, Freud, Mao e Marcuse. Di questi quattro, il più influente fu il filosofo ebreo Herbert Marcuse, che aveva lasciato la Scuola di Francoforte dopo l'ascesa al potere di Hitler. Questo professore, espulso da diverse università americane con l'accusa di filocomunismo, invitò gli studenti, le minoranze razziali e i lavoratori a lottare contro il potere costituito. Nel 1967 fu applaudito e lodato durante le conferenze in Germania e in Francia. Il suo messaggio a favore della liberazione sessuale trova eco in una parte inquieta degli studenti universitari di tutto il mondo. A partire dalla primavera del 1968 si susseguirono manifestazioni contro la società imperialista, guerrafondaia e capitalista in varie università occidentali. Le idee di Marcuse si erano diffuse e popolarizzate al punto da coniare lo slogan: sesso, droga e rock and roll. In quegli anni, i movimenti controculturali (hippy e rocker) incitavano alla ribellione contro la cultura tradizionale. I giovani si identificavano con il messaggio anticonformista di Marcuse e volevano cambiare tutto, spinti dal desiderio di sperimentare senza barriere o regole.