Nella festa di San Nicola di Bari, “vescovo noto per la sua sensibilità verso i bisognosi”, ha detto il Papa, il nervo del suo breve catechesi di questa mattina in Piazza San Pietro è stato il tempo liturgico del Avvento. Ma “un'attesa che non è passiva. Aspettare significa partecipare ai problemi e alle bellezze del mondo”.
Dio ci coinvolge nella sua storia, nei suoi sogni. “Aspettare, quindi, è partecipare. Il motto del Giubileo, ‘Pellegrini di speranza’, non è uno slogan che scomparirà tra un mese”, ha detto il Santo Padre. “È un programma di vita: ‘pellegrini di speranza’ significa persone che camminano e aspettano, ma non con le mani in tasca, bensì partecipando”.
“Il Concilio Vaticano II ci ha insegnato a leggere i segni dei tempi: ci dice che nessuno può farlo da solo, ma che insieme, nella Chiesa e con molti fratelli e sorelle, si leggono i segni dei tempi”.
Dio non è fuori dal mondo, fuori da questa vita: “Abbiamo imparato dalla prima venuta di Gesù, Dio con noi, a cercarlo tra le realtà della vita. Cercarlo con intelligenza, cuore e mani rimboccate!”, ha esortato.
Vaticano II: missione per i fedeli laici, in modo particolare
E il Concilio ha affermato che “questa missione spetta in modo particolare ai fedeli laici, uomini e donne, perché il Dio incarnato ci viene incontro nelle situazioni di ogni giorno».
Nei problemi del mondo, “Gesù ci aspetta e ci coinvolge, ci chiede di lavorare con Lui. Ecco perché aspettare è partecipare!”, ha ribadito alle decine di migliaia di pellegrini e fedeli in Piazza San Pietro.
Esempio del giovane politico Alberto Marvelli
Papa Leone ha dato l'esempio di "Alberto Marvelli, un giovane italiano vissuto nella prima metà del secolo scorso. Cresciuto in una famiglia cristiana, formato nell'Azione Cattolica, si laureò in ingegneria e entrò nella vita sociale durante la Seconda Guerra Mondiale, che egli condannava fermamente.
A Rimini e dintorni “si impegnò con tutte le sue forze per soccorrere i feriti, i malati e gli sfollati”. Molti lo ammiravano per la sua dedizione disinteressata e, dopo la guerra, fu eletto consigliere comunale e incaricato della commissione per l'edilizia abitativa e la ricostruzione.
“Entra così nella vita politica attiva, ma proprio mentre si reca in bicicletta a un comizio viene investito da un camion militare. Aveva 28 anni”.
“Perdere un po” di sicurezza e tranquillità per scegliere il bene”
La lezione di Marvelli che il Papa trae è questa: “Alberto ci mostra che aspettare è partecipare, che servire il Regno di Dio dà gioia anche in mezzo a grandi rischi. Il mondo diventa migliore se perdiamo un po” di sicurezza e tranquillità per scegliere il bene. Questo è partecipare».
Chiediamoci, ha esortato il Pontefice: “Sto partecipando a qualche buona iniziativa che impegna i miei talenti? Ho la prospettiva e lo slancio del Regno di Dio quando presto qualche servizio? Oppure lo faccio brontolando, lamentandomi che tutto va male? Il sorriso sulle labbra è il segno della grazia in noi”.
“Nessuno può salvare il mondo da solo: insieme è meglio”
Infine, il Papa ha ribadito: “Aspettare è partecipare: questo è un dono che Dio ci fa. Nessuno salva il mondo da solo. E nemmeno Dio vuole salvarlo da solo: potrebbe farlo, ma non vuole, perché insieme è meglio. Partecipare ci fa esprimere e rende più nostro ciò che alla fine contempleremo per sempre, quando Gesù tornerà definitivamente”.”
Preghiera alla nostra Madre Immacolata
Nel suo saluto ai pellegrini di lingua spagnola, in vista della festa dell'Immacolata dell“8 dicembre, Papa Leone ha esortato: ”Chiediamo alla nostra Madre Immacolata di insegnarci a partecipare alla costruzione della Città di Dio, offrendo i nostri doni con gioia e gratuità. Che il Signore vi benedica. Grazie mille».
Ai pellegrini di lingua inglese e a tutti i fedeli presenti, il Papa ha detto: “All'inizio di questo tempo di Avvento, prepariamo i nostri cuori non solo a riconoscere i modi in cui Dio viene incontro a noi, ma anche i modi in cui ci invita a partecipare alla sua vita. Dio vi benedica tutti!».



