Spagna

José Luis Olaizola, il membro dell'Opus che ha lavorato con buddisti e gesuiti

Lo scrittore José Luis Olaizola Sarriá si è spento il 2 giugno 2025 all'età di 97 anni, lasciando un'eredità di oltre 70 opere letterarie. 

Javier García Herrería-3 giugno 2025-Tempo di lettura: 2 minuti
José Luis Olaizola

@ Editorial Palabra

José Luis Olaizola è morto. Con lui si è spenta non solo la voce di un grande narratore, ma anche quella di un uomo che ha saputo vivere la vita con coerenza e ampiezza di vedute. Era un membro dell'Opus Dei, sì, con nove figli a carico, e aveva anche vinto il Premio Planeta per il suo romanzo sulla vita di un generale repubblicano e cattolico, cosa che a molti non è piaciuta. Ma Olaizola era così, una persona aperta alle sfumature e disposta a cercare la verità anche se non giocava in squadre monocolore. 

Non tutti sanno che parte dei suoi sforzi sono stati dedicati ad aiutare le ragazze thailandesi a uscire dalla prostituzione minorile. Il suo lavoro "La ragazza nella risaiaIl libro "Cucho" è un resoconto sensazionale del dramma vissuto dall'altra parte del mondo. È stato coinvolto in questa avventura per caso, quando un insegnante di letteratura buddista, Rasami Krisanamis, gli ha chiesto di tradurre il suo romanzo "Cucho" in thailandese. Accettò a condizione che i profitti fossero devoluti a una causa benefica. È nata così un'alleanza improbabile ma profondamente umana: un romanziere spagnolo dell'Opus Dei e un buddista thailandese si sono uniti all'avventura di un missionario gesuita, Alfonso de Juan, che da decenni si dedica a sottrarre le ragazze alle reti di prostituzione che proliferano in Thailandia.

Nel 2006, Olaizola ha fondato la ONG Somos Uno, che ha iscritto a scuola più di 2.000 ragazze, 200 delle quali sono andate all'università. Lo ha fatto senza fare rumore, senza striscioni ideologici, senza pretendere etichette, perché, come esseri umani, ci unisce molto più di quanto ci separi.

Questa sua caratteristica - l'apertura mentale, la capacità di vedere l'altro senza pregiudizi - ha segnato sia la sua letteratura che la sua vita. Era capace di immaginare con rispetto e profondità un generale repubblicano che continuava a recitare il rosario, senza cadere nel riduzionismo che di solito contraddistingue i resoconti storici o ideologici. Per Olaizola, l'umano veniva sempre prima del partigiano.

In un'epoca segnata da trincee ideologiche, José Luis Olaizola osò costruire ponti: tra religioni, tra culture, tra passati apparentemente inconciliabili. Vide in un maestro buddista un alleato. In un missionario gesuita, un fratello. E nelle ragazze thailandesi, le sue stesse figlie.

È morto un cattolico che non si è fatto incasellare, uno scrittore che non ha cercato facili applausi, un attivista che non ha avuto bisogno di etichette. Riposa in pace José Luis Olaizola, testimone di sfumature, seminatore di speranza.

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