Vaticano

Leone XIV giura come vescovo di Roma e la città gli rende omaggio.

Sesta domenica di Pasqua, intensa per Papa Leone XIV. Prima il Regina Coeli in Piazza San Pietro, cantato, e non solo pregato, dal Pontefice. Poi ha ricevuto l'omaggio della città di Roma, attraverso il sindaco Gualtieri. Leone XIV ha poi presieduto la Celebrazione Eucaristica del suo insediamento come Vescovo di Roma a San Giovanni in Laterano. Rimaneva poi la visita a Santa Maria Maggiore.

Francisco Otamendi-25 maggio 2025-Tempo di lettura: 4 minuti
Il Papa saluta il bambino Roma, udienza.

Papa Leone XIV saluta una ragazza durante un'udienza con i dipendenti del Vaticano il 24 maggio (OSV News).

In una splendida giornata, Papa Leone XIV ha prestato giuramento come Vescovo di Roma nella Basilica di San Giovanni in Laterano, con una celebrazione eucaristica. Vescovi, sacerdoti, religiosi, religiose e laici hanno reso omaggio al Vescovo di Roma. Dopo la liturgia, il Pontefice avrebbe dovuto sostare nella loggia centrale della Basilica Lateranense per benedire la città di Roma.

Una città che solo poco prima, nella piazza dell'Ara Coeli, ai piedi della scalinata del Campidoglio, gli aveva presentato il suo omaggio dalle mani del sindaco Roberto Gualtieri. In questo breve atto, il Papa ha espresso l'auspicio che "Roma, incomparabile per la ricchezza del suo patrimonio storico e artistico, si distingua sempre anche per quei valori di umanità e civiltà che traggono linfa dal Vangelo".

"Madre di tutte le chiese

Nella sua omelia, il Pontefice ha detto che "la Chiesa di Roma è erede di una grande storia, consolidata nella testimonianza di Pietro, Paolo e di innumerevoli martiri, e ha una missione unica, perfettamente indicata da ciò che è scritto sulla facciata di questa cattedrale: essere 'mater omnium ecclesiarum', madre di tutte le chiese".

La dimensione materna della Chiesa

Papa Francesco ci ha spesso invitato a riflettere sulla dimensione materna della Chiesa. E sulle caratteristiche che le sono proprie: la tenerezza, la disponibilità, il sacrificio e quella capacità di ascolto che le permette non solo di aiutare, ma spesso di prevedere bisogni e aspettative, prima ancora che vengano formulati. Sono tratti che speriamo crescano nel popolo di Dio ovunque, anche qui, nella nostra grande famiglia diocesana, nei fedeli, nei pastori, e prima di tutto in me stesso".

Nelle sue parole, il Papa ha sottolineato che "siamo tanto più capaci di annunciare il Vangelo quando ci lasciamo conquistare dallo Spirito". Inoltre, in occasione del Giubileo della Speranza del 2025, ha fatto riferimento in particolare al lavoro della Diocesi di Roma e a ciò che molti che vengono da lontano percepiscono: "una casa grande, aperta e accogliente, e soprattutto una casa della fede".

Dopo la benedizione in San Giovanni in LateranoIl Papa avrebbe concluso la giornata in un'altra delle grandi basiliche romane. Santa Maria Maggiore, dove il sepoltura Papa Francesco, davanti all'icona di Santa Maria, Salus Populi RomaniLa dedica, tanto venerata e amata dai romani.

Papa Leone XIV ha quindi già visitato le quattro grandi basiliche papali. Pochi giorni fa ha visitato la quarta, San Paolo fuori le muradove ha venerato la tomba di San Paolo. 

Il ringraziamento del Papa al suo primo Regina Coeli 

Alle 12 in punto, Papa Leone XIV si affacciò per la prima volta alla finestra dello studio del Palazzo Apostolico per recitare la preghiera mariana del Regina coeliLa sorpresa relativa è stata che l'ha cantata di nuovo, in quella che potrebbe essere una tradizione. La sorpresa relativa è stata che l'ha cantata di nuovo, in quella che potrebbe essere una tradizione.

In questa sesta domenica di Pasqua, all'inizio del suo discorso, il Papa ha espressamente ringraziato "soprattutto per l'affetto che mi state dimostrando, e allo stesso tempo vi chiedo di sostenermi con la vostra preghiera e vicinanza".

Concentrarsi sulla misericordia del Signore, non sulle proprie forze.

Ha poi aggiunto che "è proprio il Vangelo di questa domenica (cfr. Gv. 14,23-29) ci dice che non dobbiamo guardare alle nostre forze, ma alla misericordia del Signore che ci ha scelti, sicuri che lo Spirito Santo ci guida e ci insegna ogni cosa".

Mancano due settimane alla Pentecoste, l'8 giugno, e il Pontefice si rivolge già a lui. Così ha sottolineato: "Agli Apostoli che, alla vigilia della morte del Maestro, erano turbati e angosciati, chiedendosi come potessero essere continuatori e testimoni del Regno di Dio, Gesù annuncia il dono dello Spirito Santo, con questa meravigliosa promessa: "Chi mi ama sarà fedele alla mia parola e il Padre mio lo amerà; noi verremo a lui e prenderemo dimora presso di lui" (v. 23)" (v. 23).

"Non agitarti, non temere!".

In questo modo, Gesù libera i discepoli da ogni angoscia e preoccupazione e può dire loro: "Non siate in ansia e non abbiate paura"" (v. 27). 

Sulla stessa linea, ha lanciato un altro messaggio, un altro in questi giorni, di abbandono e di fiducia. "Anche se sono fragile, il Signore non si vergogna della mia umanità, anzi viene ad abitare in me, mi accompagna con il suo Spirito, mi illumina e mi rende strumento del suo amore per gli altri, per la società e per il mondo".

Ha concluso incoraggiandoci a "camminare nella gioia della fede, per essere un tempio santo del Signore", "affidandoci tutti all'intercessione di Maria Santissima".

Beatificazione in Polonia, preghiera per la Cina

Dopo la recita del Regina Coeli, il Papa ha ricordato il beatificazione di ieri a Poznań (Polonia), di "Stanislao Kostka Streich, sacerdote diocesano ucciso per odio verso la fede nel 1938, perché la sua opera a favore dei poveri e dei lavoratori infastidiva i seguaci dell'ideologia comunista. Il suo esempio ispiri soprattutto i sacerdoti a spendersi generosamente per il Vangelo e per i fratelli".

Leone XIV ha ricordato la memoria liturgica di ieri, la Beata Vergine Maria Ausiliatrice, e la Giornata di preghiera per la Chiesa in Cina, istituita da Papa Benedetto XVI. Nelle chiese e nei santuari della Cina e di tutto il mondo si è pregato in segno di sollecitudine e di affetto per i cattolici cinesi e per la loro comunione con la Chiesa universale. "L'intercessione di Maria Santissima ottenga per loro e per noi la grazia di essere forti e gioiosi testimoni del Vangelo, anche in mezzo alle prove, per promuovere sempre la pace e la concordia", ha detto Leone XIV.

Il Papa ha pregato anche per tutti i popoli in guerra e per coloro che "sono impegnati nel dialogo e nella sincera ricerca della pace". 

10 anni di Laudato si': "ascoltare il duplice grido della Terra e dei poveri".

Il Santo Padre ha anche ricordato i dieci anni dalla firma dell'Enciclica Laudato Si', dedicata alla cura della casa comune, avvenuta il 24 maggio 2015.

Leone XIV ha ricordato che Laudato si' "ha avuto una diffusione straordinaria, ispirando innumerevoli iniziative e insegnando a tutti ad ascoltare il duplice grido della Terra e dei poveri. Saluto e incoraggio il movimento Laudato si' e tutti coloro che portano avanti questo impegno".

L'autoreFrancisco Otamendi

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