


Negli ultimi mesi tutti abbiamo sentito parlare del cardinale Robert Prevost, l'alto gerarca ecclesiastico di origine americana che è stato recentemente eletto pontefice e che ha scelto il nome di Leone XIV. Quello che molti non sanno è che prima del cardinale Prevost c'è stato un film, tratto da un romanzo, che aveva come protagonista un cardinale americano.
Nel mio libro Storia, cultura e cristianesimo (1870-2020). Un racconto attraverso dieci romanzi e i loro adattamenti cinematografici.Dedico uno spazio alla riflessione sul rapporto tra religione, letteratura e cinema, evidenziando alcuni esempi in cui il cristianesimo diventa l'asse narrativo di opere moderne. All'interno di questa analisi, il romanzo Il Cardinale (1950) dell'americano Henry Morton Robinson e il successivo adattamento cinematografico diretto dall'ebreo Otto Preminger nel 1963 occupano un posto importante.
Il romanzo
Il romanzo Il Cardinalepubblicato nel 1950, è incentrato sulla vita e sul cammino spirituale di Stephen Fermoyle, un sacerdote cattolico che sale progressivamente nella carriera ecclesiastica fino al cardinalato. Robinson, che documentò ampiamente la vita di figure ecclesiastiche del suo tempo (secondo alcuni autori sembra essersi parzialmente ispirato alla vita dell'arcivescovo di New York, Francis Joseph Spellman), presenta una storia che intreccia dilemmi personali, tensioni politiche e la missione pastorale della Chiesa in un contesto segnato da guerre, totalitarismi e crisi sociali. L'opera ha avuto un grande impatto editoriale perché ha avvicinato il pubblico dei lettori alla vita interiore ed esteriore di un sacerdote in dialogo con i problemi del XX secolo.
Questo romanzo, che la rivista Tempo scelto come "il libro più popolare dell'anno", deve essere compreso all'interno della tradizione letteraria del cattolicesimo in ambito anglosassone, dove anche autori come Graham Greene o Evelyn Waugh hanno esplorato la tensione tra fede e mondo moderno. In questo caso, Robinson opta per un approccio più istituzionale, mostrando il sacerdote come una figura pubblica che deve affrontare decisioni con enormi ripercussioni storiche. In questo modo, l'opera diventa una testimonianza di come la Chiesa cattolica abbia cercato di mantenere la propria rilevanza in un'epoca travagliata.
Il film
Il film diretto da Otto Preminger nel 1963, ispirato al romanzo, riprende molti di questi contenuti, ma li presenta nel linguaggio cinematografico di Hollywood. Il film, con protagonista Tom Tryon (Stephen Fermoyle), racconta la sua formazione sacerdotale, i suoi conflitti personali e le sue responsabilità in un mondo scosso dal nazismo, dal razzismo e dalle trasformazioni sociali. Preminger, noto per aver affrontato temi controversi, usa la storia per sollevare questioni di giustizia, coscienza morale e impegno religioso.
Il film ha una doppia valenza culturale. Da un lato, riflette come l'industria cinematografica americana della metà del XX secolo potesse affrontare con serietà i temi cattolici, mostrando il sacerdote come un protagonista complesso, lontano dagli stereotipi. Dall'altro, funge da finestra per capire come la Chiesa fosse percepita in un contesto segnato dalla Guerra Fredda e dal Concilio Vaticano II, che iniziava proprio all'epoca dell'uscita del film, con Papa Giovanni XXIII e poi con Paolo VI.
Paralleli
La dimensione pedagogica di queste opere è degna di nota. Sia il romanzo che il film offrono al grande pubblico una visione delle sfide che un sacerdote deve affrontare nel tentativo di vivere coerentemente la propria vocazione in mezzo alle pressioni esterne. Il protagonista deve costantemente discernere tra l'obbedienza ecclesiale, la fedeltà alla propria coscienza e l'impegno sociale, un tema che si collega direttamente alla riflessione sul ruolo dei cardinali nella storia della Chiesa. C'è un momento difficile nella storia, quando il protagonista incontra una giovane donna intelligente e bella (interpretata da Romy Schneider), e prende in considerazione l'idea di lasciare il sacerdozio, concedendosi un periodo di prova di alcuni mesi in cui insegna inglese in un istituto scolastico viennese, quando i nazisti sono sul punto di prendere il controllo dell'Austria. Ma reagisce e decide di proseguire la sua vocazione sacerdotale. Il ritratto di Preminger di queste vicissitudini, in cui il religioso ne esce bene, è credibile.
In conclusione, Il Cardinale -sia nella sua versione letteraria che nell'adattamento cinematografico, è un chiaro esempio di come la cultura moderna abbia rappresentato la figura ecclesiastica come mediatrice tra la fede e il mondo. Affrontando questioni di potere, moralità e spiritualità, queste opere mostrano la rilevanza del cristianesimo come tema culturale e narrativo nel XX secolo. Inoltre, Il Cardinale Il film presenta alcuni parallelismi con la vita dell'attuale papa: proveniente da una famiglia americana profondamente cattolica, di origini sociali modeste e con radici europee; carriera ecclesiastica iniziata negli Stati Uniti e culminata a Roma... Non voglio fare spoiler, ma l'eccezionale film di Preminger vale la pena di essere visto; e per chi ama i libri voluminosi e notevoli, può leggere il romanzo di Robinson. In questo caso il film è migliore del romanzo: il lavoro di Preminger lo supera in bellezza e ritmo. E, infine, per chi è interessato a comprendere queste opere nel loro contesto storico, può consultare il mio libro, in cui discuto altre nove grandi opere del cinema e della letteratura per comprendere gli ultimi 150 anni di storia mondiale. Quasi niente.
Ricercatore presso l'Università di Navarra e autore del libro Storia dei Papi nel XX secolo