Cinema

«The Reborn»: una storia di superamento delle difficoltà in Congo

La produzione della Fondazione Amici di Monkole dà un volto alla situazione dei bambini abbandonati di Kinshasa e mette in evidenza il potere trasformativo dell'istruzione.

Redazione Omnes-18 novembre 2025-Tempo di lettura: 2 minuti
Il rinato

©Fondazione Amici di Monkole

Il Fondazione Amici di Monkole presenterà il prossimo giovedì 27 novembre al Palacio de la Prensa Cinemas di Madrid il film documentario Kobotama Lisusu (Il rinato), una commovente storia vera di superamento delle difficoltà, girata a Kinshasa (Repubblica Democratica del Congo) e diretta da Álvaro Hernández Blanco.

Il film, prodotto dalla Fondazione Amici di Monkole e con Gabriel González-Andrío come produttore esecutivo, racconta l'esperienza di Fils e Ruth, due fratelli accusati di stregoneria, maltrattati ed espulsi dalla loro casa durante l'infanzia. La loro lotta per sopravvivere e avere accesso a un'istruzione decente diventa un simbolo di speranza per migliaia di bambini congolesi in una situazione simile.

Secondo l'UNICEF e Save the Children, tra i 50.000 e i 70.000 bambini sono stati accusati di stregoneria nella RDC. Solo a Kinshasa, dove vivono circa 20 milioni di persone, più di 30.000 bambini sopravvivono per strada e 80 di loro sono stati espulsi e abbandonati per gli stessi motivi.

“Le accuse di stregoneria e i conflitti armati sono le cause principali dell'esclusione scolastica di massa”, afferma Enrique Barrio, presidente della Fondazione Amici di Monkole. “Per questo abbiamo lanciato un programma di borse di studio che permetterà a 50 bambini di due orfanotrofi di Kinshasa di andare a scuola. Crediamo che l'istruzione sia la chiave dello sviluppo e delle pari opportunità”.

La speranza a Kinshasa

Il regista del documentario, Álvaro Hernández Blanco, sottolinea che Kobotama Lisusu “cerca di gettare luce e speranza sulle storie vere di bambini che, nonostante tutto, riescono ad andare avanti”.

“Non vogliamo che Ruth e Fils siano delle eccezioni, ma dei riferimenti”, aggiunge. “Si dice spesso che i documentari «sensibilizzano», ma con Kobotama Lisusu vogliamo fare un passo in più, mettendo a disposizione misure molto tangibili per coinvolgere il pubblico nel cambiamento”, conclude.

Fils Makani, uno dei protagonisti, dice: “Sono entusiasta di questo documentario e credo che toccherà e cambierà la vita di molte persone, compresa la nostra. Voglio ringraziare gli Amici di Monkole perché grazie al loro aiuto ha cambiato il nostro futuro”.

La prima del documentario si avvale della collaborazione di Omnes Magazine, delle sale del Palacio de la Prensa di Madrid, di Antonio Gamboa (The Art Warriors, Madrid Content School) e della Madrid Content School. e la giornalista di Canal 24 Horas Laura Pavía.

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