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Maria al centro del Giubileo

Durante il mese mariano, il Giubileo 2025 si intreccia con la devozione popolare alla Vergine Maria attraverso pellegrinaggi, rosari e una spiritualità ampiamente vissuta. Tra i momenti salienti, il 150° anniversario del Santuario di Nostra Signora di Pompei, vicino a Napoli, in Italia.

Giovanni Tridente-14 maggio 2025-Tempo di lettura: 2 minuti
ipotesi maria

Sulla strada per Giubileo della speranza che la Chiesa sta attraversando, il mese di maggio si distingue come momento privilegiato per vivere la dimensione spirituale dell'Anno Santo attraverso i segni semplici ma profondi della pietà mariana. La Chiesa, fin dalle sue origini, ha riconosciuto in queste espressioni di fede una porta aperta verso l'essenziale: l'incontro personale con Dio e la conversione del cuore.

Nel toro "Spes non confundit"Papa Francesco ricorda l'importanza unica dei santuari mariani come luoghi in cui i fedeli possono sperimentare la presenza divina con particolare intensità. In questi spazi sacri, molti trovano consolazione, pace, incoraggiamento e speranza per la loro vita". Non è un caso, sottolinea Francesco, "che la pietà popolare continui a invocare la Beata Vergine come Stella maris, titolo espressivo della sicura speranza che, nelle tempestose vicende della vita, la Madre di Dio venga in nostro aiuto, ci sostenga e ci inviti a confidare e a continuare a sperare" (n. 24).

La devozione mariana, espressione viva e missionaria della fede

In questo mese mariano, il Giubileo 2025 si intreccia naturalmente con la devozione popolare alla Vergine Maria. In molte diocesi e parrocchie sono previsti momenti comunitari di preghiera mariana: processioni, rosari, veglie giovanili e pellegrinaggi locali che esprimono la fede del popolo.

Come ha sottolineato il Papa nell'esortazione "Evangelii gaudium" (2013) - e precedentemente nel Documento di Aparecida (2007) -, la pietà popolare costituisce "un modo legittimo di vivere la fede, un modo di sentirsi parte della Chiesa e un modo di essere missionari" (n. 124). Questa religiosità, aggiunge Francesco, possiede "una forza attivamente evangelizzatrice che non può essere sottovalutata" (n. 126), perché rappresenta un'autentica espressione dell'azione missionaria spontanea del Popolo di Dio.

Pompei: 150 anni di devozione

In questo contesto giubilare, il 150° anniversario dell'arrivo del quadro della Madonna del Rosario a Pompei assume un significato particolare. Questo significativo evento viene ricordato ogni anno nel santuario napoletano l'8 maggio (data di inizio della costruzione della basilica nel 1876) e la prima domenica di ottobre con la tradizionale Supplica solenne.

In occasione di questo anniversario, Papa Francesco ha inviato una lettera all'arcivescovo prelato di Pompei Tommaso Caputo sottolineando che il Rosario, pur essendo "uno strumento semplice e accessibile a tutti, può sostenere la rinnovata evangelizzazione a cui la Chiesa è chiamata oggi". Per questo motivo, ha sottolineato l'importanza di avvicinare questa pratica ai giovani, "affinché la sentano non come qualcosa di ripetitivo e monotono, ma come un atto d'amore che non si stanca mai di riversarsi".

Maria, compagna del nostro cammino di speranza

In un discorso ai rettori dei santuari nel novembre 2018, Francesco ha ricordato che, nella maggior parte dei santuari dedicati alla pietà mariana, "la Vergine Maria spalanca le braccia del suo amore materno per ascoltare la supplica di ciascuno e per esaudirla". 

E come ha espresso a Fatima il 13 maggio 2017, "Abbiamo una Madre! Aggrappati a lei come figli, viviamo della speranza che riposa su Gesù". Una speranza che, come ci ricorda sempre nella "Spes non confundit", trova in Maria "la sua più alta testimonianza", non "un futile ottimismo, ma un dono di grazia nel realismo della vita".

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