Vaticano

Nuovo Motu Proprio: il Vaticano rafforza il controllo etico dei suoi investimenti

Papa Leone XIV accentra la gestione finanziaria del Vaticano, confermando la supervisione dell'APSA, dello IOR e del Comitato per gli investimenti.

Javier García Herrería-6 ottobre 2025-Tempo di lettura: 3 minuti
Investimenti Farrell

Il cardinale Farrell, capo del Comitato per gli investimenti. ©FotoCNS/Paul Haring

Papa Leone XIV ha promulgato una nuova Lettera Apostolica sotto forma di un Motu Proprio sulle attività di investimento finanziario della Santa Sede. L'obiettivo è quello di consolidare le riforme economiche avviate da anni e di assicurare una gestione unitaria ed etica dei beni della Curia romana, sottolineando il principio di corresponsabilità nella gestione dei beni della Santa Sede. comunione stabilito dalla Costituzione Apostolica Praedicate Evangelium.

Il documento, datato 29 settembre 2025, mira a definire con precisione i ruoli e le competenze delle istituzioni coinvolte nella gestione degli investimenti vaticani. La novità principale consiste nell'abrogazione dell'Istruzione dell'agosto 2022 e nell'istituzione di una nuova struttura operativa.

Il Santo Padre ha dichiarato che l'Amministrazione del Patrimonio della Sede Apostolica (APSA), nel suo ruolo di investitore, si avvarrà della struttura organizzativa interna dell'Istituto per le Opere di Religione (la banca vaticana) per la gestione degli investimenti. In questo modo lo IOR diventa il centro nevralgico e la principale fonte di competenze per la gestione finanziaria quotidiana.

Inoltre, il Motu Proprio riafferma la suprema autorità del Comitato per gli investimenti di stabilire la conformità di tutte le operazioni finanziarie con la politica di investimento approvata, assicurando così che i beni del Vaticano rispettino la Dottrina sociale della Chiesa.

Il Rescriptum 2022

Il Rescriptum ex Audientia SS.mi del 23 agosto 2022, che è stato appena abrogato, era una misura d'emergenza cruciale volta a imporre l'immediata centralizzazione dei beni finanziari del Vaticano. Il suo scopo fondamentale era quello di eliminare la dispersione dei fondi che aveva creato problemi. Essa stabiliva che l'Istituto per le Opere di Religione (IOR) sarebbe stato l'unico gestore patrimoniale e custode di tutti i beni finanziari e della liquidità della Santa Sede e delle sue istituzioni.

Entro 30 giorni, a tutte le entità vaticane è stato ordinato di trasferire allo IOR i fondi detenuti in banche esterne. In questo modo, lo Rescritto ha imposto che l'intera proprietà fosse sotto un'unica e severa supervisione.

Il Comitato per gli investimenti

Il Comitato per gli investimenti è l'organo che assicura la supervisione etica e strategica dei beni vaticani, in conformità con la Dottrina sociale della Chiesa. È presieduto dal cardinale Kevin Joseph Farrell, prefetto del Dicastero per i Laici, la Famiglia e la Vita.

Al suo fianco ci sono i maggiori esperti internazionali: il Dr. Jean Pierre Casey (Gran Bretagna), noto esperto di gestione del rischio e di risk management, e il Dr. Jean Pierre Casey (Francia), noto esperto di gestione del rischio e di risk management. FinTechGiovanni Christian Michael Gay (Germania), con una vasta esperienza nella gestione di grandi fondi d'investimento, David Harris (Norvegia), esperto di mercati globali, e John J. Zona (Stati Uniti), con una vasta esperienza nella gestione di portafogli. Questa composizione garantisce una prospettiva altamente professionale e globale sulle decisioni di investimento.

I bilanci positivi di IOR e APSA

La nuova direttiva papale ripone la sua fiducia in due enti che hanno dimostrato efficienza finanziaria negli ultimi anni: l'Istituto per le Opere di Religione (IOR) e l'Amministrazione del Patrimonio della Sede Apostolica (APSA). Entrambi gli enti stanno così consolidando la loro posizione di pilastri del controllo del bilancio vaticano.

Lo IOR, noto come la banca del Vaticano, ha mantenuto una chiara traiettoria di profitto netto, registrando un utile significativo, ad esempio 32 milioni di euro nel 2024. Questa performance positiva riflette l'efficacia delle riforme di governance attuate.

Anche l'APSA, il gestore patrimoniale, ha riportato risultati favorevoli, ottenendo un elevato rendimento di gestione, fino a 8,51 punti percentuali, grazie alla gestione strategica degli investimenti. Lavorando insieme e con bilanci sani, queste istituzioni rafforzano il modello di supervisione centralizzata promosso dal Papa.

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