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Un attacco jihadista provoca almeno 35 morti in una chiesa cattolica in Congo

Un attacco delle Forze Democratiche Alleate (ADF) a una chiesa cattolica di Komanda (RD Congo) ha provocato almeno 35 morti, la maggior parte dei quali giovani riuniti per una veglia. Si tratta del più grave massacro dopo mesi di relativa calma nella regione.

Javier García Herrería-27 luglio 2025-Tempo di lettura: < 1 minuto
Congo

Vittime congolesi di violenza riposano all'ospedale di Bunia il 25 giugno 2019. ©Foto CNS/Olivia Acland, Reuters

Un brutale attacco da parte dei ribelli islamisti delle Forze Democratiche Alleate (ADF) ha causato almeno 35 morti e diversi feriti gravi domenica nella città di Komanda, nel nord-est della Repubblica Democratica del Congo, hanno confermato fonti locali. Il massacro ha messo fine a diversi mesi di relativa calma nella regione, storicamente afflitta dalla violenza jihadista.

I fatti si sono verificati durante una veglia di preghiera presso la parrocchia cattolica Beata Anuarita, dove sabato sera si erano riuniti molti fedeli, per lo più giovani, in vista della celebrazione delle cresime prevista per domenica. Durante la notte, alcuni membri dell'FDA hanno fatto irruzione nella chiesa e hanno aperto il fuoco sui presenti.

"Abbiamo almeno 31 membri della Crociata Eucaristica morti, e sei feriti gravi... alcuni giovani sono stati rapiti; non abbiamo notizie di loro", ha dichiarato padre Aime Lokana Dhego, parroco della chiesa attaccata, visibilmente colpito dalla tragedia.

Le origini della FDA

L'FDA, un gruppo armato originariamente formato da ribelli ugandesi e che dal 2019 ha giurato fedeltà allo Stato Islamico, ha intensificato la sua attività nelle province di Ituri e Nord Kivu. Sebbene l'attacco di questo fine settimana sia stato il più letale registrato di recente, la regione di Komanda e la vicina Mambasa hanno subito incursioni e attacchi da parte del gruppo per più di due anni.

Le forze armate congolesi, in coordinamento con l'esercito ugandese, stanno conducendo da mesi un'operazione congiunta per contenere la minaccia jihadista nell'area, ma non sono ancora riuscite a sradicare completamente la sua capacità operativa.

Questo attacco ha generato costernazione sia a livello locale che internazionale e ha riacceso il dibattito sull'efficacia delle misure di sicurezza nelle aree vulnerabili del Paese, in particolare intorno alle comunità religiose.

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