Vaticano

Una spiegazione della situazione finanziaria del Vaticano

Ogni anno i vari organi della Santa Sede presentano i loro bilanci, ma non è facile avere un quadro chiaro della situazione finanziaria complessiva del Vaticano. Ecco alcuni approfondimenti, basati sulle informazioni disponibili.

Javier García Herrería-7 agosto 2025-Tempo di lettura: 4 minuti
situazione finanziaria

©Micheile Henderson

La situazione finanziaria del Vaticano a metà del 2025 presenta un quadro complesso, caratterizzato da persistenti sfide strutturali, ma anche da significativi progressi nella gestione e nella trasparenza delle sue entità chiave. Negli ultimi due mesi, sono stati presentati rapporti molto positivi con i bilanci degli enti Amministrazione del patrimonio della Sede Apostolica (APSA) e l'Istituto per le Opere di Religione (IOR) con i risultati per l'anno 2024. Questi buoni risultati contrastano con altri titoli allarmistici e sorprendenti aggiustamenti nella Santa Sede. Basti ricordare i tagli agli stipendi dei cardinali e l'aumento del prezzo degli immobili che Papa Francesco ha dovuto effettuare. Allora ci si chiede: la situazione economica del Vaticano è buona o cattiva?

Se dovessimo rispondere brevemente alla domanda, dovremmo dire che alcuni settori del Vaticano hanno una professionalizzazione, una trasparenza e una performance positive, mentre altri sono molto poco trasparenti e in forte perdita. Il bilancio complessivo non è positivo e in termini generali si può dire che la Santa Sede si troverebbe in una situazione finanziaria molto delicata. I miglioramenti contabili di queste istituzioni non impediscono alla Santa Sede di continuare ad affrontare un deficit strutturale cronico, gravato soprattutto dai debiti del suo fondo pensioni.

Fonti di reddito

Il Vaticano, in quanto Stato sovrano più piccolo del mondo, opera con un modello finanziario unico che lo distingue dalle economie nazionali convenzionali. La sua struttura non si basa sulla riscossione di tasse dai suoi residenti o sull'emissione di obbligazioni sovrane. Le sue principali fonti di finanziamento provengono invece da una varietà di fonti globali, tra cui le donazioni delle diocesi cattoliche e dei fedeli di tutto il mondo, i ricavi generati dai Musei Vaticani attraverso la vendita dei biglietti e i profitti derivanti dal suo ampio portafoglio di investimenti e proprietà immobiliari.

L'APSA e lo IOR

L'APSA gestisce il patrimonio mobiliare e immobiliare della Santa Sede, che comprende 4.234 immobili in Italia e altri 1.200 immobili situati in città internazionali chiave come Londra, Parigi, Ginevra e Losanna. Circa 70% delle proprietà non generano reddito, in quanto sono utilizzate per ospitare gli uffici del Vaticano o di altre chiese, mentre altre 11% sono affittate a prezzi ridotti ai dipendenti del Vaticano.

Nel 2024 ha registrato un utile di 62,2 milioni di euro. Ciò rappresenta un aumento sostanziale di 16 milioni di euro rispetto alla performance del 2023. Questo risultato è riconosciuto come uno dei migliori degli ultimi anni per APSA.

Lo IOR, comunemente noto come "Banca Vaticana", ha dettagliato nel suo rapporto annuale 2024 un utile netto di 32 milioni di euro, che rappresenta un aumento di 7% rispetto al 2023. Questa traiettoria positiva conferma l'efficacia di anni di riforme finanziarie attuate all'interno dell'istituzione.  

Deficit pensionistico

Da diversi anni la Santa Sede è alle prese con un deficit strutturale cronico. Tale deficit è stimato tra i 50 e i 90 milioni di euro all'anno, pari a circa il 7% del suo bilancio totale, che nel 2023 ammontava a 1,2 miliardi di euro. Alcuni dati storici illustrano ulteriormente questa sfida, con un deficit previsto di 87 milioni di dollari nel 2023 e un deficit operativo che raggiunge gli 83,5 milioni di euro nello stesso anno, con un aumento di 33 milioni di euro rispetto al 2022. Al di là del deficit operativo annuale, un obbligo finanziario critico a lungo termine è rappresentato dal sostanziale deficit del fondo pensionistico per i circa 5.000 dipendenti e pensionati del Vaticano.

Il deficit pensionistico del Vaticano non è mai stato completamente contabilizzato, ma è stimato tra uno e due miliardi di euro. L'ultimo studio serio è stato condotto dalla commissione per la riforma, la COSEA, nel 2015. Il timore di procedure finanziarie non trasparenti, comprese le scappatoie per il riciclaggio di denaro, riemerge periodicamente come un fenomeno mai risolto o sradicato.

La gestione di Papa Francesco

Durante il suo pontificato, Papa Francesco ha guidato una riforma radicale dell'Istituto per le Opere di Religione (IOR), con l'obiettivo di sradicare il riciclaggio di denaro legato alla mafia e ripristinare la sua integrità finanziaria. Nel 2014, un anno dopo l'arrivo di Francesco, sono stati chiusi più di 1.000 conti sospetti, molti dei quali erano inattivi o legati a scopi non compatibili con la sua missione.

Nel 2024, l'Autorità di vigilanza e rendicontazione finanziaria (ASIF) ha registrato una riduzione di un terzo delle segnalazioni di attività finanziarie sospette in Vaticano. Inoltre, la piattaforma di valutazione Moneyval ha riconosciuto miglioramenti sostanziali nella lotta al riciclaggio di denaro e al finanziamento del terrorismo, classificando lo IOR con alti livelli di conformità tecnica.

Nonostante le riforme di Papa Francesco per ripulire le finanze vaticane, il caso del cardinale Angelo Becciu ha messo in evidenza la persistenza di malversazioni finanziarie all'interno della Santa Sede. Lo scandalo, legato a investimenti opachi e a una gestione irregolare dei fondi, ha messo in discussione l'efficacia di alcuni meccanismi di controllo interno.

Allo stesso tempo, durante lo stesso pontificato, le donazioni all'Obolo di San Pietro - la principale fonte di sostegno finanziario dei fedeli al Papa - sono state fortemente ridotte, compromettendo seriamente la capacità del Vaticano di sostenere le proprie attività pastorali, diplomatiche e assistenziali.

Per Leone XIV la gestione finanziaria è una delle sfide più urgenti. Il nuovo pontefice dovrà consolidare la trasparenza, riconquistare la fiducia dei fedeli e riequilibrare le finanze vaticane senza perdere lo spirito evangelico di povertà e servizio.

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