La nuova chiesa di Torreciudad, che ha festeggiato nelle scorse settimane il suo mezzo secolo, si trova, da luglio 2023 Il processo è complicato dalla richiesta del vescovo della diocesi barbaricina, che chiede il ritorno della Vergine nell'antico eremo, situato a pochi metri dalla nuova chiesa.
Da allora, la Prelatura e il vescovato sono in disaccordo sulla validità del contratto che concede all'Opus Dei il trasferimento (ma non la proprietà) dell'immagine di Nostra Signora degli Angeli in perpetuo. L'Opera difende la validità di questo contratto e, quindi, la venerazione pubblica dell'immagine nella nuova chiesa, così come la gestione della chiesa e delle sue dipendenze e il diritto di presentare una lista di tre sacerdoti per la nomina del rettore.
Un processo con alti e bassi
Il processo di negoziazione tra la Diocesi di Barbastro Monzón e l'Opus Dei ha avuto varie fasi.
Nell'ottobre 2024, Papa Francesco ha nominato Mons. Alejandro Arellano Cedillo, come Commissario Pontificio Plenipotenziario per Torreciudad, con l'obiettivo che fosse questo canonista a decidere, una volta ascoltate tutte le parti, il futuro di Torreciudad. All'epoca, sia la Prelatura dell'Opus Dei che il vescovo Pérez Pueyo erano favorevoli ad attenersi alla decisione della persona nominata dal Papa a questo scopo.
Da allora, il Commissario ha potuto incontrare i rappresentanti della diocesi e della Prelatura, nonché Papa Francesco e, successivamente, Papa Leone XIV, senza che il tenore di queste conversazioni fosse reso pubblico.
L'ultimo aggiornamento del processo risale a poco più di due mesi fa, all'inizio di luglio 2025Il vescovato pubblicò una nota in cui modificava in parte la sua richiesta iniziale, proponendo che Torreciudad "fosse riconosciuta e canonicamente eretta a Santuario Internazionale, sotto la diretta dipendenza della Santa Sede", e portando l'immagine della Madonna nell'edicola. Chiese inoltre di restituire alla cattedrale il fonte battesimale in cui San Josemaría ricevette il sacramento. Il fonte fu sostituito su iniziativa del Capitolo della Cattedrale negli anni '40, a causa delle sue cattive condizioni. I resti furono lasciati nel letto del fiume Vero e nel 1959 questi pochi resti furono offerti all'Opus Dei e trasferiti a Roma.
La performance di Papa Francesco
Ora, il vescovo diocesano di Barbastro Monzón ha puntato nuovamente i riflettori su questa delicata questione, la cui decisione finale è nelle mani della Santa Sede. Secondo il vescovo di Barbastro, Papa Francesco ha appoggiato le sue richieste - per iscritto e a voce - in almeno quattro occasioni, anche se finora il vescovo non ne aveva parlato pubblicamente:
La prima volta durante la visita ad Limina dei vescovi spagnoli nel dicembre 2021. Anche allora, il Pontefice argentino ha espresso il desiderio che la Vergine di Torreciudad si trovi nell'eremo e non nella navata centrale della nuova chiesa.
Ha anche citato una lettera personale scritta nel 2023, in cui Francisco gli scriveva: "Angelo, non mollare", riferendosi alla sua determinazione a non rinunciare a riportare l'incisione al suo eremo originario.
In terzo luogo, Pérez Pueyo ha assicurato che, durante un breve saluto protocollare il 18 settembre 2024, in un'udienza in Piazza San Pietro, Francesco gli ha chiesto: "Angelo, è già scesa la Vergine Maria".
Infine, un mese dopo, in una lettera manoscritta del 13 ottobre 2024, il prelato afferma che Francesco gli ha scritto di nuovo, avvertendolo "di guardarsi dagli 'intrighi mafiosi che sono in corso' in questa vicenda".
Le lettere non sono state pubblicate, ma il vescovo Pérez Pueyo si dice disposto a renderle pubbliche, se necessario.
Disposto a "dare la vita come Eleazar".
Prendendo come riferimento la figura biblica di Eleazar, che diede la vita per essersi rifiutato di mangiare la carne proibita dalla Legge ebraica, il vescovo della diocesi aragonese ha sottolineato che "se fossi costretto, come pastore ripeterei le stesse parole del vecchio Eleazar, di fronte alle pressioni per accettare ciò che non posso accettare: che non posso farlo 'senza portare macchia e disonore alla mia vecchiaia' che potrebbe servire da cattivo esempio ai miei parrocchiani", riferendosi a una possibile decisione della Santa Sede che non contemplerebbe le principali richieste del vescovo.
L'accordo relativo a Torreciudad non è stato reso pubblico al momento della stampa, mentre la Prelatura dell'Opus Dei ha sempre sottolineato la necessità di attendere la decisione del Commissario plenipotenziario.
Date chiave
17 luglio 2023: Il vescovo di Barbastro-Monzón nomina unilateralmente il parroco di Bolturina-Ubiergo, José Mairal, come rettore del Santuario di Torreciudad e sostiene che la situazione canonica di Torreciudad è irregolare, per cui il contratto di cessione del Virgan e dell'eremo non sono validi.
1° marzo 2024. L'Opus Dei pubblica la documentazione sugli accordi e i contratti tra il vescovato di Barbastro-Monzón e la prelatura, che spiega in dettaglio l'accordo sul trasferimento dell'immagine e dell'eremo, la costruzione della nuova chiesa.
9 ottobre 2024. Papa Francesco nomina il vescovo Alejandro Arellano commissario pontificio per risolvere le questioni controverse su Torreciudad.
1° luglio 2025. La diocesi di Barbastro-Monzón chiede il ritorno della Vergine di Torreciudad all'eremo e rivendica il fonte battesimale della cattedrale di Barbastro, che si trova nella sede della prelatura. Chiede inoltre che Torreciudad venga eretta a Santuario Internazionale e che l'Opus Dei nomini il rettore del santuario.
Poiché negli ultimi due anni si è speculato molto sull'opportunità che la prelatura paghi una forte tassa finanziaria alla diocesi per l'uso dell'immagine, la diocesi chiede che Torreciudad sia finanziariamente indipendente.
8 settembre 2025. Il vescovo di Barbastro Monzón denuncia in un'omelia le pressioni e le difficoltà che sta incontrando per riportare l'immagine di Torreciudad all'eremo originario.