Vangelo

La Guardia Santa. 19ª domenica del Tempo Ordinario (C)

Joseph Evans commenta le letture della XIX Domenica del Tempo Ordinario (C) del 10 agosto 2025.

Giuseppe Evans-7 agosto 2025-Tempo di lettura: 2 minuti

Possiamo lamentarci di non sapere quando moriremo, ma è proprio questo non sapere che aggiunge drammaticità alla nostra vita. C'è una tensione buona - come quella sana delle corde ben pizzicate di una chitarra o di un pianoforte - che dà solo energia, "musica", all'esistenza. Oggi Gesù racconta la parabola di un padrone che se ne va, lasciando ai suoi servi il compito di badare alla casa in sua assenza: cosa faranno, come si comporteranno, terranno in ordine la casa per il suo ritorno? E il servo più anziano si prenderà cura degli altri servi, e darà "ai servi il cibo al loro tempo".?

Ho conosciuto un certo numero di sacerdoti fedeli che sono morti, alcuni abbastanza giovani, dando al loro popolo il loro "cibo in orario".Sono al loro posto, curano il loro gregge, svolgono il loro ministero. Purtroppo sentiamo anche parlare di persone che muoiono in cattive circostanze: un uomo che muore mentre si comporta male con una donna che non è sua moglie; qualcuno che muore sotto l'effetto di droghe; la donna che ha trascurato i suoi doveri per una vita di egoismo... Non erano preparati quando il Signore è venuto a prenderli e rischiano la terribile punizione di cui parla Cristo: il padrone. "lo punirà severamente (più letteralmente: tagliare in due) e fargli condividere la sorte di coloro che non sono fedeli"..

I genitori nutrono i figli al momento giusto, non solo attraverso il nutrimento fisico, ma anche assicurando loro la formazione spirituale e umana di cui hanno bisogno in ogni fase della loro vita, introducendoli alla preghiera, aiutandoli ad approfondire la fede e le virtù....

Anche noi "nutriamo" i nostri compagni "servitori" con il nostro esempio, con quelle conversazioni in cui diciamo la cosa giusta al momento giusto, aprendo loro nuovi orizzonti.

C'è una santa vigilanza che ci porta ad essere attenti ai bisogni di coloro che ci sono affidati, aiutandoli a non smarrirsi con interventi tempestivi e, si spera, precoci. Ma c'è anche una vigilanza per ascoltare ciò che Dio vuole dirci: come ci dice la prima lettura, gli israeliti furono vigili nell'ascoltare l'avvertimento di Dio attraverso Mosè in quella "notte di liberazione" e così furono salvati dall'angelo vendicatore. Oppure, come leggiamo nella seconda lettura, Abramo ascoltò la chiamata di Dio a lasciare la sua terra di idolatria e a seguire l'unico vero Dio verso l'ignoto. La fede vissuta è una forma suprema di vigilanza.

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