Vaticano

Leone XIV chiede una "rivoluzione della cura" per nonni e anziani

In un messaggio a tutta la Chiesa per la V Giornata Mondiale dei Nonni e degli Anziani, che si celebra domenica 27 luglio, il Papa invita tutti a impegnarsi in una "rivoluzione della gratitudine e della cura". Ogni parrocchia, associazione, gruppo ecclesiale è chiamato a "essere protagonista, visitando spesso gli anziani" e abbattendo così "i muri dell'indifferenza".

Francisco Otamendi-11 luglio 2025-Tempo di lettura: 3 minuti
La nonna saluta Papa Francesco in Vaticano.

Una donna anziana saluta Papa Francesco in Piazza San Pietro in occasione delle precedenti Giornate dei Nonni e degli Anziani in Vaticano ©CNS photo/Paul Haring

Il Santo Padre Leone XIV ha lanciato la Chiesa in una "rivoluzione" della gratitudine e della cura, visitando spesso gli anziani, creando per loro e con loro reti di sostegno e di preghiera, intessendo relazioni che possano dare speranza e dignità a chi si sente dimenticato". L'occasione è la V Giornata Mondiale dei Nonni e degli Anziani.

La Giornata si celebrerà domenica 27 luglio, con il motto "Beato chi non vede svanire la propria speranza" (Sir 14,2). Queste sono le parole del Siracide.

Il Papa afferma nel suo Messaggio che "è necessario un cambio di passo, che testimoni un'assunzione di responsabilità da parte di tutta la Chiesa". 

Ogni parrocchia, associazione, gruppo ecclesiale

"Ogni parrocchia, associazione, gruppo ecclesiale è chiamato a essere protagonista della "rivoluzione" della gratitudine e della cura". E precisa: questo si può fare "visitando spesso gli anziani, creando per loro e con loro reti di sostegno e di preghiera, tessendo relazioni che possano dare speranza e dignità". 

Il Giubileo che stiamo vivendo "ci aiuta a scoprire che la speranza è sempre fonte di gioia, a qualsiasi età. Allo stesso modo, quando è stata temprata dal fuoco di una lunga vita, diventa fonte di piena beatitudine". Così inizia il Papa le sue parole. 

La speranza cristiana, sottolinea il Pontefice, "ci spinge sempre a rischiare di più, a pensare in grande, a non accontentarci solo di quello che c'è...". status quo. In particolare, lavorare per un cambiamento che restituisca stima e affetto agli anziani".

Il Giubileo può essere guadagnato visitando gli anziani

Leone XIV ricorda poi che il Papa Francesco ha voluto che la Giornata Mondiale dei Nonni e degli Anziani "venisse celebrata soprattutto andando a incontro di chi è solo". 

E per questo motivo, "si è deciso che coloro che non possono venire a Roma quest'anno, in pellegrinaggio, "possono ottenere l'indulgenza giubilare se si recano a visitare per un tempo adeguato gli [...] anziani in solitudine, [...] come se facessero un pellegrinaggio verso il Cristo presente in essi" (cfr. Mt 25, 34-36)" (Penitenzieria Apostolica, Norme sulla concessione dell'indulgenza giubilare, III). 

Visitare un anziano è un modo per incontrare Gesù, che ci libera dall'indifferenza e dalla solitudine, ricorda il Papa, sottolineando che Notizie dal Vaticano.

Vivere con loro è una liberazione dalla solitudine e dall'abbandono

Il Messaggio papale considera gli anziani in una prospettiva giubilare e afferma che "anche noi siamo chiamati a vivere con loro una liberazione, soprattutto dalla solitudine e dall'abbandono". 

"La fedeltà di Dio alle sue promesse ci insegna che c'è una beatitudine nella vecchiaia, una gioia autenticamente evangelica, che ci chiede di abbattere i muri dell'indifferenza che spesso imprigionano gli anziani", aggiunge.

Le nostre società, in tutte le loro latitudini, si stanno troppo spesso abituando a lasciare che una parte così importante e ricca del loro tessuto venga emarginata e dimenticata, riflette Leone XIV. 

Amore per i nostri cari e trasmissione della fede

Il Papa continua le sue parole facendo appello all'amore e al ricordo vitale dei membri della famiglia. "L'amore per i nostri cari - per il coniuge con cui abbiamo trascorso tanta parte della nostra vita, per i nostri figli, per i nipoti che rallegrano le nostre giornate - non svanisce quando le nostre forze vengono meno. Al contrario, spesso è proprio questo affetto a riaccendere le nostre energie, dandoci speranza e conforto".

Questi segni della vitalità dell'amore, continua, "che sono radicati in Dio stesso, ci danno coraggio e ci ricordano che 'sebbene il nostro uomo esteriore venga distrutto, il nostro uomo interiore viene rinnovato di giorno in giorno'" (2 Co 4,16). Perciò, soprattutto nella vecchiaia, perseveriamo, confidando nel Signore. Lasciamoci rinnovare ogni giorno dall'incontro con Lui, nella preghiera e nella Santa Messa. 

Infine, il Santo Padre incoraggia tutti: "Trasmettiamo con amore la fede che abbiamo vissuto per tanti anni, in famiglia e negli incontri quotidiani; lodiamo sempre Dio per la sua benevolenza, coltiviamo l'unità con i nostri cari, raggiungiamo con il cuore chi è più lontano e, in particolare, chi vive nel bisogno. Saremo segni di speranza, qualunque sia la nostra età.

Proposta del Dicastero per i Laici, la Famiglia e la Vita

In occasione del Giubileo della Speranza e di questa Giornata mondiale, il Dicastero per i Laici, la Famiglia e la Vita ha preparato una proposta pastorale affinché anche gli anziani che non possono partecipare fisicamente ai pellegrinaggi possano vivere la grazia del Giubileo. 

Nel kit pastoraleLa celebrazione del Giubileo, disponibile sul sito web dell'evento, suggerisce una celebrazione del Giubileo che può essere vissuta nei luoghi in cui vivono gli anziani. La grazia del Giubileo è sempre per tutti!

L'autoreFrancisco Otamendi

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