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Pio XII non rimase in silenzio di fronte al nazismo

Lo storico Vicente Cárcel Ortí pubblica il primo volume con documenti inediti dell'Archivio Vaticano su Pio XII, che rivelano la sua opposizione al nazismo e il suo complesso rapporto con il regime franchista.

José Carlos Martín de la Hoz-23 ottobre 2025-Tempo di lettura: 4 minuti
Pio XII non rimase in silenzio di fronte al nazismo

Papa Pio XII (1943) ©OSV News

Il veterano storico della Chiesa Vicente Cárcel Ortí (Manises Valencia 1940), specialista di storia della Chiesa contemporanea, ha lavorato alla preparazione degli archivi vaticani per dare accesso agli archivi del pontificato del venerabile Servo di Dio Pio XII.

In altre parole, quando il Santo Padre decide di aprire le porte dell'Archivio Apostolico Vaticano, il più antico e completo archivio governativo del mondo, la documentazione viene letta e sistemata nei fondi generali e riservati. In questo modo, gli storici possono pubblicare opere serie e affidabili, evitando al contempo di mettere in mano a chiunque questioni di coscienza o argomenti particolarmente delicati, sui quali va sempre mantenuto il necessario riserbo e la delicatezza nella trattazione.

Un'opera chiave su Pio XII e la Spagna

Dopo aver lavorato e insegnato per molti anni nelle università pontificie e aver scritto opere di grande importanza, il dottor Cárcel Ortí ci fornisce il primo e più importante documento sulle relazioni tra Pio XII e la Spagna.

Ancora una volta, come ha fatto con il pontefice Pio XI, Cárcel Ortí ha pubblicato nella BAC la primo volume sulle collezioni di Pio XII, con documentazione di prima mano proveniente dall'Archivio Apostolico Vaticano e una bibliografia aggiornata e recente. Una vera novità che gli storici hanno ora a portata di mano e che sarà ampliata con ulteriore documentazione e opere successive.

La prima cosa di cui dobbiamo ringraziare lo storico valenciano è la magnifica biografia documentata del Romano Pontefice con cui inizia questo magnifico volume che ora presentiamo. Egli ha certamente messo nelle nostre mani documenti di grande valore, grazie ai quali abbiamo potuto conoscere più dettagliatamente il profilo umano e soprannaturale di Pio XII, così come momenti più oscuri della sua biografia, finora quasi sconosciuti. Ad esempio, specifica come Papa Pio XI preparò il suo Segretario di Stato a succedergli dopo la sua elezione da parte dello Spirito Santo nel conclave del 1939. Vengono così compresi i viaggi e le delegazioni degli ultimi anni (p. 141).

Pio XII di fronte al nazismo e al franchismo

Come è noto, l'apertura degli Archivi Apostolici Vaticani relativi al pontificato di Pio XII è stata anticipata al 2020, ed è stata anticipata rispetto alla data consueta per volontà di Papa Francesco, motivato soprattutto a porre fine alle false interpretazioni e alle accuse di collusione di Papa Pio XII con il regime hitleriano.

Indubbiamente, la documentazione fornita è devastante e scagiona definitivamente il Romano Pontefice da qualsiasi “insabbiamento” e, naturalmente, dall'accusa di colpevole silenzio. I documenti forniti chiariscono che Pio XII, prima come nunzio in Germania (p. 40), come Segretario di Stato e come Romano Pontefice, smascherò Hitler di fronte all'opinione pubblica, condannò la sua dottrina e la sua ideologia e lottò strenuamente per salvare gli ebrei e l'umanità intera dal razzismo alla base del nazismo e, quindi, dalla vasta capacità distruttiva dell'umanità che esso conteneva (p. 148-199).

Molto interessante è anche la dedizione del Romano Pontefice alla Spagna, sia dal periodo in cui era Segretario di Stato, quando poté seguire da vicino l'evoluzione della guerra civile e incoraggiò Pio XI a ricevere a Roma 500 sopravvissuti alla guerra il 14 settembre 1936. Più volte, durante il suo pontificato, risuonò nelle sue orecchie la frase che appare sulla copertina di questo libro: al grido del popolo spagnolo “La Spagna per il Papa”, egli rispose: “Il Papa per la Spagna”.

La documentazione fornita da Vicente Cárcel Ortí conferma la diffidenza di Pio XII nei confronti del regime di Franco, a causa del suo carattere totalitario e, quindi, soggetto a un blocco diplomatico da parte delle Nazioni Unite (p. 297). E continua: “Pio XII raccomandava a Franco moderazione, amore e perdono, ma non sempre veniva ascoltato e, per quanto riguarda il regime, era preoccupato per la sua immobilità e concordava sulla necessità di un'apertura, senza il minimo dubbio, ma condotta con la dovuta rapidità per evitare traumi e lacerazioni. Anche la gerarchia chiedeva un'apertura del Regime, lentamente quanto necessario, ma mai la sua chiusura” (p. 298).

Nelle fonti documentarie vaticane è molto interessante l'intenso processo di negoziazione del Concordato del 1953, in cui si era pienamente consapevoli della fragilità della dittatura e di come questa avrebbe perso forza e sostegno interno nel corso degli anni proprio a causa della forza della nascente Comunità Europea, che avrebbe finito per imporsi sia politicamente che economicamente. 

Allo stesso tempo, la Santa Sede era consapevole dell'immobilismo di Franco e della sua incapacità di concedere libertà politiche in un regime sempre più personale e autarchico. Da qui lo sforzo di giungere a un Concordato a lungo termine, come quelli in corso di elaborazione con altri Paesi occidentali (p. 337).

Informazioni sull'Opus Dei

Un altro interessante capitolo di quest'opera riguarda l'itinerario giuridico dell'Opus Dei. È proprio questo il titolo di uno straordinario lavoro realizzato alcuni anni fa da tre eminenti personalità: José Luis Illanes, Amadeo de Fuenmayor e Valentín Gómez Iglesias, che hanno contribuito con i documenti a loro disposizione a studiare come l'Opus Dei abbia adottato l'abito giuridico necessario per salvaguardare il suo carisma e consentirgli di operare in tutto il mondo in unità con il Santo Padre, i vescovi e tutta la Chiesa, salvaguardando il carisma laico e secolare della maggior parte dei suoi fedeli ordinari di ogni genere e condizione. Allo stesso modo, questi autori studiarono giuridicamente le varie formule che la Santa Sede prevedeva per l'unità nel lavoro di sacerdoti e laici fino al 1982, quando finalmente arrivarono alla Prelatura dell'Opus Dei unita alla Società Sacerdotale della Santa Croce. Logicamente, dopo l'apertura degli Archivi Vaticani, questo lavoro dovrà essere rivisto (p. 450-470).

Come è noto, e come riconosce il professor Vicente Cárcel Ortí, la configurazione giuridica delle prelature è cambiata nel Codice e, in seguito al Motu proprio di Francesco “Ad charisma tuendum”, è stato avviato un processo di adattamento degli Statuti attualmente in corso (p. 439).

Pio XII. Il Papa per la Spagna

AutoreVicente Cárcel Orti
EditorialeBiblioteca di autori cristiani
Pagine: 920
Anno: 2025
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